Forza Italia, Toti spezza il cerchio magico: «Gli amici di Berlusconi mi danno ragione»

8 Giu 2019 11:34 - di Federica Parbuoni

Dice che sta provando ancora a «fare appello a Forza Italia perché apra i suoi confini». E aggiunge di sperare che «partecipi ai nostri lavori». Ma chiarisce che il partito non è rilevante. Che se ci sta bene, e se non ci sta è il problema è tutto azzurro. Anche perché, è la nuova bordata di Giovanni Toti, «in privato molti berlusconiani ortodossi mi danno ragione».

Toti mette in liquidazione Forza Italia

«Io sto provando ancora a fare appello a Forza Italia perché apra le sue porte, i suoi confini. Ma sto già ricevendo l’attenzione di sindaci, consiglieri regionali e tantissimi eletti a livello locale che non si riconoscono più nel vecchio partito di Silvio Berlusconi», ha sottolineato Toti in una intervista al Corriere della Sera. «Parlo – ha proseguito – col governatore della Regione siciliana Nello Musumeci, mi confronto con Stefano Parisi, ragiono con il sindaco di Catania Salvo Pogliese. Il 6 luglio, alla convention di Italia in crescita, vedrete…».

«Un partito costruito sulla cooptazione»

«Io spero ancora che Forza Italia partecipi ai nostri lavori, che si apra al nuovo, che la smetta di parlare fuori tempo di tessere e congresso. Capisco però che il dna di un partito costruito sulla cooptazione sia difficile da cambiare», ha poi aggiunto il governatore, parlando della casa azzurra come di «un ossimoro vivente». «Eravamo teorici del complotto dello spread, siamo diventati quelli che usano il tema dello spread per fare opposizione a Salvini. Eravamo per una immigrazione controllata e ora, per fare dispetto alla Lega, qualcuno di noi sale sulle barche degli immigrati. Avevamo il voto di 10 milioni di italiani, ora di quei voti – ha rimarcato Toti – ce n’è rimasto un quinto».

Pensando a un nuovo centrodestra

«Mi interessa restituire al centrodestra un equilibrio che non ha più», ha quindi chiarito l’ex consigliere politico di Berlusconi, sottolineando poi che il centrodestra a guida leghista ha bisogno di qualcuno che copra lo spazio al centro». Qualcuno che, è il messaggio, non può più essere Forza Italia: «Ha più militanti e simpatizzanti fuori dal partito che dentro. Per non parlare degli elettori».

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