Gabicce senza camerieri e bagnini: i giovani preferiscono il reddito di cittadinanza
«Molti giovani del Sud che l’anno scorso avevano fatto la stagione nei nostri alberghi quest’anno non sono voluti tornare a Gabicce perché stavano percependo il reddito di cittadinanza. E se accettassero di tornare perderebbero l’assegno da oltre 700 euro che a loro basta per vivere». La denuncia del sindaco Domenico Pascuzzi intervistato dal Resto del Carlino, agita il dibattito politico.
Una vera e propria emergenza per questa cittadina marchigiana al confine con la Romagna che conta 5.700 abitanti cui d’estate si sommano 89mila arrivi turistici per 578mila presenze complessive, tra comparto alberghiero ed extra-alberghiero.
A Gabicce Mare ci sono 85 alberghi, compresi i 4 stelle, oltre duemila seconde case, svariati b&b, ristoranti – chioschi bar e un grosso problema: non si trovano cuochi, aiuti, camerieri, baristi, lavapiatti, portieri di notte, donne dei piani, ma anche personale alla reception, inservienti e magazzinieri.
«Faccio un appello a chi cerca un lavoro – ha detto il primo cittadino – e soprattutto a coloro che hanno voglia di lavorare. A tutti loro dico di venire a Gabicce Mare all’associazione albergatori e ai vari hotel e rendersi disponibili a lavorare per l’imminente stagione».
Reddito di cittadinanza, il fallimento del governo
Fratelli d’Italia ha osteggiato il reddito di cittadinanza sia in parlamento che nelle piazze italiane. L’ultima protesta è stata inscenata la scorsa settimana a Roma, davanti alla sede Inps di via Amba Aradam. Alcuni ragazzi di Gioventù Nazionale, organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, per protestare contro «una misura assistenzialistica, perché non garantisce un lavoro, che rimane l’unica strada per restituire dignità alle giovani generazioni».
Il reddito di cittadinanza «è un grande inganno – ha attaccato il presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani – una marchetta elettorale del governo. I 22 miliardi stanziati in tre anni per finanziare questa misura sarebbero stati più utili se utilizzati per abbattere le tasse sul mondo del lavoro».
Se i giovani del sud avessero convenienza, verrebbero a lavorare al nord indipendentemente dal reddito di cittadinanza, tanto è vero che,anche se laureati vanno a fare i lavapiatti all’estero.
Buonasera a tutti i lettori. Desidero portare a conoscenza di quelli che pensano che i ragazzi del Sud non vogliono lavorare. Ebbene, tutto quello che potreste dire, è sicuramente falso e spiego perchè: mia figlia, laureata sia alla triennale che alla specialistica con 110 e lod ( COMUNICAZIONE E DAMS ALL’UNICAL DI COSENZA) con un curiculum di tutto rispetto per la specialistica acquisita, è stata invitata diverse volte a partecipare alla selezione per diverse manzioni ma quando arrivava davanti alla domanda se avesse avuto precedente esperienza lavorativa, le veniva detto che non avendo esterienza non la potevano assumere. Ebbene, pochi giorni fa ha partecipato alla selezione per un posto alla reception di un albergo a quattro stelle che in zona è conosciuto. E’ stata subito assunta grazie al suo curriculum vite e l’indomani dalle ore 07:00 subito al lavoro. Io, padre, felice come vi lascio immaginare!. Ma alle ore 15:00 , terminato il suo primo turno, miafiglia scoppia a piangere tra le braccia di mia moglie perchè era distrutta. Non si era potuta sedere perchè non c’era la possibilità di sedersi in due e si poteva alternare con l’atra impiegata con un solo sgabello; era morta di fame perchè non era possibile mangiare qualcosa in quanto l’orario di lavoro non prevedeva pausa pranzo, il caldo della reception era asfissiante, non era climatizzato, e non c’erano ferie e se c’era lavoro, saltava pure il giorno di riposo che era a discrezione della direzione. Ora, per finire, ditemi voi con queste condizioni di SFRUTTAMENTO del lavoratore mia figlia, a ventinove anni, potrà mai trovare un lavoro degno di essere chiamato così? E non ditemi che è una sfaticata perchè la ragazza è frustrata e non riesce a trovare un posto degno per la cultura che ha acquisito con tutta la sua esperienza fatta persino a Parigi, presso la Biblioteca Nazionale. oppure ai vari festival del cinema che vanno da Venezia per continuare a Bergamo e per finire a Lecce. E non ho scritto niente di lei!!