Gad Lerner la spara grossa: Soros santo subito. E su “Repubblica” beatifica il tycoon
Per Gad Lerner il fine giustifica i mezzi: ed è su questo fermo principio di riferimento che Gad Lerner dalle colonne di Repubblica tira la volata a Soros. Ora, che spesso il giornalista argomenti per paradossi e proceda per forzature e generalizzazioni estremiste, è cosa ormai quasi assodata. Ma stavolta, davvero, esagera: puntare l’indice contro chi critica il magnate ungherese e definire «mascalzonate» le azioni di chi lo avversa o non ne condivide idee e operato, ci sembra davvero troppo…
Gad Lerner: «Se Soros diventa il diavolo»
Ma tant’è: e in un accorato commento firmato su Repubblica e dall’emblematico titolo «Se Soros diventa il diavolo», Gad Lerner si scaglia contro chi lo accusa di organizzare e finanziare l’invasione sistematica e incontrollata di immigrati dal Nord Europa, rimpinguando le casse di quelle ong che fanno la spola dalle coste libiche ai porti di casa nostra, garantendo anche munifiche donazioni ai partiti filo europeisti, rigorosamente schierati sul fronte buonista dell’accoglienza coatta (a casa degli altri però)…. Un endorsement che scoppia ad orologeria proprio nei giorni del caso Sea Watch 3 che inchiodano il braccio di ferro tra il Viminale e la nave della Ong tedesca, cristallizzando una situazione già vista e rivista anche troppe volte, in cui Lerner definisce Soros un filantropo che ha il torto di essere detestato da Trump, Putin e Netanyahu – ma naturalmente ne ha anche per la Lega e per chi nel Belpaese svetta in cima alla lavagna tra i cattivi in prima linea contro il munifico tycoon ungherese – vittima indifesa definita dai suoi detrattori «malvagio burattinaio della Grande Sostituzione etnica, cioè l’immigrazione pianificata attraverso cui, per saziare la propria avidità, la finanza mondialista starebbe abbattendo il costo della manodopera europea». E ancora: «Siccome è molto ricco, siccome fu tra gli speculatori che nel 1992 scommisero vittoriosamente sulla svalutazione della sterlina e della lira, siccome devolve in opere di filantropia quasi la metà del suo patrimonio da 32 miliardi di dollari» il povero Soros è demonizzato e ostracizzato da avversari e competitor…
Attacco ai detrattori del magnate ungherese
«Mascalzonate» le definisce il giornalista nel suo commento sul quotidiano diretto da Verdelli: e a questo punto il processo di beatificazione è completo che quasi sembra di leggere tra le righe: «Santo subito». E poco conta, come rileva anche Il Giornale sul suo sito attaccando il servizio di Lerner, «se le ingerenze del magnate ungherese nelle scelte politiche di molti Paesi (occidentali e non) siano ormai alla luce del sole». Non importa se, anche recentemente, ha tentato di influenzare il voto in Europa facendo arrivare, scrive il sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti, «200.000 euro nelle casse di +Europa», il partito simbolo della difesa a spada tratta degli interessi di Bruxelles in Italia. E sorvoliamo sul fatto che, come scrive lo stesso Gad su Repubblica, «non ha giovato alla popolarità di Soros la scelta di finanziare piani d’integrazione dei Rom nell’Europa centro-orientale dove sono tuttora vittime di pregiudizio generalizzato. E in seguito di allargare il suo raggio d’azione a opere di sostegno dei migranti, attraverso le Ong che praticano il soccorso e l’accoglienza»: Soros è un uomo pio. Un benefattore e tutto è prodromico all’affermazione finale intorno alla quale gira tutta la recriminazione firmata Gad Lerner: «le caricature, gli slogan” e “la visione deformata di un potere occulto” sono identici a quelli che “funestarono la prima metà del secolo scorso per legittimare l’antisemitismo”. I sovranisti di oggi come i nazisti di ieri. Ma che Lerner lo pensi e lo dica, non è una novità: il dato nuovo è semmai forzare la geometria di un ragionamento per declinare al teorema che si è deciso di dimostrare tutto il discorso. E la caccia all’untore di destra, ancora una volta, è servita…
Perché visto che Soros e Lerner che,in quanto di religione ebraica sono di diritto cittadini Israeliani, non finanziano la fuga dei profughi siriani verso il vicinissimo porto sicuro di Haifa o di Acri in Israele?Quasi un milione di profughi Siriani sono fuggiti in Turchia,Grecia,Germania e neppure ad uno è stato finanziato da Soros il viaggio in un porto sicuro nel vicinissimo stato di Israele! Forse questi profughi hanno il diritto di essere sbarcati nei lontani porti sicuri Italiani e vanno presi a schioppettate se osano inviarsi verso i vicini porti “sicuri”israeliani?Crederò a Lerner e Soros quando si batterono perché anche Israele accetti la sua parte di profughi siriani.Altrimenti,detto in modo volgare ma comprensibilissimo, sono due soggetti a cui piace fare i pederasti col sede degli altri.