Giochi di prestigio del governo e spunta il tesoretto di 1,2 miliardi per rispondere all’Europa
Alla fine del 2019 nelle casse dello Stato ci sarà un “tesoretto” di 1,2 miliardi inutilizzati – risparmiati dai fondi per quota 100 e reddito di cittadinanza – che consentirà all’Italia di rispettare in Europa il Patto di stabilità. Questa la contromossa di Palazzo Chigi dinanzi alla procedura d’infrazione annunciata da Bruxelles.
Risorse improvvisamente “scoperte” dal governo e che rappresentano la carta da giocare per frenare l’azione disciplinare dell’Europa sui nostri conti. Il tesoretto viene indicato indicate nella nota diffusa da Palazzo Chigi che parte dalle stime del Def che per altro incorporano il blocco di 2 miliardi di spesa pubblica, previsto nel caso in cui il deficit nominale superi il 2 per cento del pil. Inoltre, si sottolinea, “il monitoraggio più recente delle entrate evidenzia per l’anno in corso maggiori entrate tributarie e contributive per 0,17 punti percentuali di pil e maggiori entrate non tributarie (utili e dividendi) per ulteriori 0,13 punti. A fronte delle maggiori entrate, si stimano prudenzialmente maggiori spese e risorse necessarie per il bilancio di assestamento pari a 0,12 punti di pil”. Il tutto porterebbe nei conti un beneficio netto di circa 0,2 punti percentuali e condurrebbe la stima di deficit al 2,2 per cento del pil. Tale livello di disavanzo “produrrebbe un miglioramento di 0,1 punti del saldo strutturale nel 2019”, sostanzialmente in linea con il braccio preventivo del Patto di Stabilità e crescita, “nonché un risultato significativamente migliorativo dello stesso accordo di dicembre”. Ma questo livello di disavanzo potrebbe ulteriormente migliorare e dunque ridursi grazie ai risparmi legati a spese inferiori alle attese, un ‘tesoretto’ dunque pari allo 0,07% del pil, cioè 1,2 miliardi circa.
Ad ogni modo bisognerà vedere se ‘l’offerta’ italiana soddisferà Bruxelles, che chiede una manovra bis pari a quasi il doppio, 3,5 miliardi circa, e una manovra 2020 di consolidamento dei conti.
La Germania prova intanto a mediare tra l’Italia e la Commissione europea sul delicato dossier dei conti pubblici. L’occasione potrebbe essere il G20 finanziario di Fukuoka, in Giappone, questo weekend, dove si dovrebbe svolgere un incontro bilaterale informale tra il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, e il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, dopo l’avvio della procedura sui conti italiani da parte della Commissione.
A proposito di tesoretto, mi viene in mente quando governava Prodi ed era presidente della camera Bertinotti dissero che era spuntato un tesoretto di cui poi non si è saputo più nulla boh?