Gli spararono per legittima difesa. Il ladro albanese non perde il vizio: nuova rapina

6 Giu 2019 15:01 - di Federica Parbuoni

Fu ferito durante un tentativo di rapina, all’indomani dell’approvazione della nuova legge sulla legittima difesa. Anche per questo il caso del ladro 16enne albanese raggiunto da un colpo di pistola al gluteo mentre tentava di rubare in una villetta di Monterotondo ebbe particolare eco. Ora il giovane malvivente torna agli onori delle cronache, e non in relazione a quella vicenda di appena un mese e mezzo fa (era il 26 aprile). L’incallito Lupin in erba, che allora fu abbandonato dai complici davanti al Gemelli, è stato arrestato per una rapina.

 Tentata rapina aggravata

A fermarlo, alle prime luci dell’alba, sono stati i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Frascati. Insieme al 16enne, c’erano un connazionale di 17 anni e a un romano di 16, tutti già noti alle forze dell’ordine. I tre sono accusati di aver rapinato un loro coetaneo che viaggiava a bordo di una microcar, a Montecompatri, altro Comune nella zona est della provincia di Roma. I tre, su un’auto presa in prestito e che non potevano guidare perché senza patente, hanno affiancato e bloccato il coetaneo a bordo della macchinina, costringendolo a uscire dal mezzo. La vittima però ha reagito riuscendo a metterli in fuga. Poi, grazie alle descrizioni e al riconoscimento fotografico, ha permesso ai carabinieri di identificare e rintracciare i suoi aggressori.

Si indaga su altri casi

Accompagnati presso il Centro di prima accoglienza minori di Roma, in via Virginia Agnelli, i tre sono accusati di tentata rapina aggravata. Il ragazzo alla guida dell’auto prestata dovrà anche rispondere di guida senza patente. Il 17enne, vittima della tentata rapina, è stato medicato al pronto soccorso dell’ospedale di Frascati per le contusioni e le lievi ferite riportate dopo la colluttazione. Già nei giorni scorsi i carabinieri avevano ricevuto segnalazioni di analoghi episodi di rapina, sempre ai danni di ragazzi a bordo di microcar, per cui sono in corso accertamenti per verificare se a compierle siano stati gli stessi minorenni fermati.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *