Governo appeso a un filo. Oggi Conte lancerà il suo ultimatum: uniti o non si va avanti
«O troviamo un metodo collegiale di azione o così non si può andare avanti». C’è attesa per la conferenza stampa che oggi (alle 18.15) il premier Conte terrà “per fare il punto della situazione” e dettare l’agenda di un governo appeso a filo, dopo che ieri si è consumata una nuova giornata di scontro non solo sulle celebrazioni del 2 giugno, complice l’intemerata di Fico si rom e migranti, ma anche sull’incidente tra una nave da crociera e un’imbarcazione turistica a Venezia. Con il vicepremier Matteo Salvini che a un certo punto durante un comizio ha affermato: «Se mi danno una mano a fare le cose vado avanti come un treno, se qualcuno ha voglia di litigare torniamo da voi e mi dite cosa fare, perché non abbiamo tempo da perdere».
Lo scontro tra Salvini e Fico per il 2 giugno
La polemica sull’incidente della nave a Venezia
Si attende il discorso del premier Conte
«Lunedì sarà la prima buona occasione, ci parleremo, per fare il punto della situazione», aveva detto nei giorni scorsi Conte specificando: «Ci sono ancore le scorie di una campagna elettorale super eccitata». La speranza di andare avanti, come ha detto al presidente Mattarella durante l’incontro al Quirinale della scorsa settimana c’è. Un colloquio durante il quale il premier si sarebbe dimostrato moderatamente ottimista sulla possibilità che il governo, come crede e spera, possa proseguire il suo mandato. Una volontà che quindi è nello stesso tempo un auspicio: se si tradurrà in realtà dipende dagli sviluppi che seguiranno all’attuale congiuntura politica comunque interlocutoria e dai risultati che produrranno i confronti e le valutazioni in corso nei e tra i partiti della maggioranza. Mattarella avrebbe soprattutto ascoltato le considerazioni del premier, fedele al ruolo di chi in questa fase deve soprattutto comprendere gli orientamenti del governo e delle forze politiche che lo sostengono, prima ancora di valutare se e come potrà proseguire la legislatura.