«Ho il diritto di fare una strage»: così parlò Natalia Aspesi, vecchia sodale di Scalfari
Non sempre l’età avanzata porta saggezza e moderazione. Può anche esporre a improvvisi attacchi di follia, soprattutto quando il mondo appare molto diverso rispetto a quello della propria giovinezza. È il caso di Natalia Aspesi, classe 1929, storica firma de la Repubblica ed esponente del radicalismo chic più snobista. L’impetuosa avanzata del sovranismo sembra averle fatto perdere il senno. Fuoco e fiamme escono dalla bocca dell’anziana giornalista nel corso di una intervista all’Huffington Post. Se non fosse per la veneranda età, sulle parole della giornalista indagherebbero già la Digos e l’Antiterrorismo. «Anziché spararmi a causa loro -dice la Aspesi- , pian piano, ho maturato la fantasia di sparare a loro. Devo dire che la legge sulla legittima difesa mi è venuta incontro. Nessuno può più negarmi di imbracciare un kalashnikov. Sono vecchia. Sono sola. Sono gravemente turbata dalla condizione disperata degli italiani. Ho tutto il diritto di fare una strage»
A udire queste parole, l’intervistatore ha un sussulto. «Ma lei non può dire che vuole fare una strage, Aspesi!». Natalia insiste in modo disarmante: «Non sia noioso, la prego, mi faccia almeno sognare». «Poi, sa – continua – io ho una grande fortuna, ho i giorni contati. Fra un anno, un mese, un giorno, forse un minuto, sarò morta». L’interlocutore cambia discorso: «Il sovranismo è solo una questione di maschi insicuri?». «Lei -risponde la Aspesi- vuole che dopo questa intervista mi ritrovi qualcuno sotto casa che mi manganelli?». Non vogliamo deludere l’anziana giornalista, ma crediamo proprio che a nessuno venga in mente una cosa del genere.
Così parlò la vecchia sodale di Eugenio Scalfari e di tutti gli antifascisti irriducibili che hanno a lungo imperversato su giornali e tv. Non c’è molto da ridere, anche se ne verrebbe la voglia: questa gente, dall’ossessione della guerra civile, non si è mai liberata. Neanche il passare tempo riesce a mitigare la loro furia.
Questa rappresenta la sinistra italiana,…….