In chiesa non scambiatevi il segno della pace con i leghisti… L’ultima trovata degli emuli di Lerner

1 Giu 2019 14:38 - di Redazione

In principio fu Gad Lerner contro le “classi subalterne”, poi è venuto Gianni Cuperlo con la Sardegna dove Salvini fa il pieno di voti perché i suoi giovani sono mezzi analfabeti. E ancora i titoli di Repubblica, le ombre nere, la notte nera che più nera non c’è di Tomaso Montanari. Le grida di sconcerto del mainstream politicamente corretto, insomma, che si sono riversate sul risultato elettorale delle elezioni europee.

Un’ultima chicca della serie proviene dalla rubrica di Giovanni Valentini sul Fatto “Il sabato del villaggio”: Valentini, ex direttore dell’Espresso ed ex vicedirettore di Repubblica, parla nel suo articolo dei cattolici che criticano papa Francesco e lo accusano di essere “comunista”. Valentini asserisce che questa fetta di credenti “si colloca fuori o contro il vangelo”. Un giudizio forte, ma non è tutto: in finale di articolo arriva la parte più velenosa e anche molto poco evangelica. Scrive infatti Valentini: “C’è solo da consolarsi all’idea che, se sono esatti i dati dell’Ipsos, due cattolici su tre non votino per il Carroccio. Ma intanto chi va a messa la domenica deve sapere di essere circondato ormai da elettori e fedeli leghisti”. E allora, allora secondo Valentini sarà il caso di stare attenti quando ci si scambia il segno della pace: “Scambiatevi un segno di pace, dice il sacerdote prima della comunione eucaristica. Sarà opportuno farlo sempre più con maggiore sobrietà”. E perché? Gli elettori leghisti non sono degni? A quando la richiesta della scomunica per chi ha votato Salvini o la destra?

 

Commenti

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  • Sauro Malerba 1 Giugno 2019

    Ecco bravo! Il segno di pace che diventa il segno di guerra. Lerner, tu sicuramente non sei un subalterno ma sei un sub dotato di capacita mentali.