Incidente a Bologna, volante della Polizia uccide un portapizze di 50 anni
Tragico incidente automobilistico a Bologna. A perdere la vita è un rider di 51 anni, Mario Ferrara, morto nella serata di domenica a via Livorno nello scontro fatale fra lo scooter sul quale viaggiava, per consegnare pizze a domicilio, e un’auto della Polizia. Feriti in modo non grave anche due agenti che erano sulla Volante.Un rider investito e ucciso da un auto della polizia.
Rider investito e ucciso da un auto della polizia
Da una prima ricostruzione, come riporta l’edizione bolognese di Repubblica, l’auto della Questura viaggiava su via Livorno mentre il motorino si sarebbe immesso da una strada laterale. L’uomo è stato soccorso dal 118, con un lungo intervento di rianimazione, ma è morto poco dopo l’arrivo all’ospedale Maggiore. La vittima, originaria di Foggia, lavorava per una pizzeria poco lontano dal luogo dell’incidente. La dinamica precisa dell’accaduto è ancora al vaglio della Polizia Locale.
Non si può morire per una consegna
L’incidente riapre la questione della sicurezza sul lavoro dei rider, quotidianamente a rischio vita senza garanzie e assicurazioni. I “portapizza” hanno organizzato un presidio in piazza, come annuncia Riders Union Bologna sui social, «per denunciare la morte di Mario, investito mentre consegnava l’ennesimo pasto che è costato una vita» ed esprimere «piena vicinanza alla famiglia». Non vogliono sentire parlare di fatalità perché «non può essere un caso che Mario sia l’ultimo di una lunga serie di lavoratori che perdono la vita per consegnare una pizza o un panino, dopo i casi di Barcellona, Parigi, Pisa e Bari» Allo sgomento– scrivono nel loro appello – si aggiunge la rabbia «per l’ennesima morte bianca in questo settore del mondo del lavoro brutalmente derogolamentato, dove i lavoratori sono costretti a sottostare a condizioni disumane che li relegano in una condizione di crescente insicurezza e mancanza di tutele sulla propria incolumità fisica. Non si può morire per una consegna».