Incidente sul Danubio, ritrovati altri corpi: sale a 18 il numero delle vittime
Una strage nelle acque. È salito a 18 il numero delle vittime sudcoreane del naufragio di un battello turistico in navigazione sul Danubio, a Budapest, la settimana scorsa. Lo ha riferito il ministero degli Esteri di Seul, dopo il ritrovamento di altri tre corpi, mentre altre otto persone risultano disperse. Il 29 maggio scorso il barcone Hableany, a bordo del quale viaggiavano 33 turisti sudcoreani e due membri ungheresi dell’equipaggio, si era rovesciato all’altezza del Parlamento dopo una collisione con un battello svizzero, Viking Sigyn. Sette persone erano state tratte in salvo dopo l’incidente. I corpi recuperati sono quelli di un uomo sudcoreano sulla sessantina, di una giovane sudcoreana trentenne e di uno dei due membri dell’equipaggio ungherese. Il cadavere del primo è stato trovato a circa 5,8 chilometri dal luogo dell’incidente, quello della seconda vittima ad una quarantina.
L’imbarcazione, dopo la collisione, è affondata in pochi secondi. I sette superstiti erano stati tratti in salvo subito dopo l’incidente e caricati a bordo di altre imbarcazioni di passaggio. Tutti presentavano sintomi di ipotermia. Il capitano della Viking Sigyn era stato arrestato.