La casa editrice Altaforte querela il Salone del Libro: “Danni dalla nostra illegittima estromissione”
Sca2080 srl, titolare del marchio Altaforte edizioni, passa alle vie legali contro il Salone del Libro. La società fa sapere di aver “dato mandato al proprio legale, l’avvocato Maurizio Paniz, di procedere nei confronti di Salone del Libro Srl, gestore della manifestazione Salone del Libro di Torino, con la richiesta di risarcimento dei danni economici, e per la grave lesione all’immagine culturale e commerciale della casa editrice, provocati dalla illegittima decisione di estromettere Altaforte edizioni dalla partecipazione al Salone del Libro 2019, dopo che ne erano stati accettati la domanda di partecipazione ed il pagamento del canone richiesto”. “La vicenda – fa sapere la società – ha determinato una evidenza mediatica fortemente negativa nei confronti della casa editrice, del suo crescente ruolo nell’ambito dell’editoria non omologata, della sua produzione e degli stessi autori dei libri pubblicati”.
“C’è stata un’ingiustizia che non poteva passare inosservata perché avrebbe creato un precedente enorme. In seconda battuta abbiamo ricevuto un danno economico. Questo è un libro che poteva sbancare, sì c’è Stato un certo successo ma il danno c’è stato, soprattutto a causa della censura. Poi abbiamo avuto il rifiuto di alcuni librai di esporlo: 120 librai della Feltrinelli si sono rifiutati di averlo sugli scaffali condizionando anche le vendite di altri nostri volumi”. Lo dice all’Adnkronos l’editore di Altaforte Francesco Polacchi, spiegando le ragioni della richiesta di risarcimento nei confronti del Salone del Libro. “Avevamo promesso che non avremmo lasciato passare questa ingiustizia e lo abbiamo fatto – ha aggiunto -. Abbiamo scelto Paniz perché conosce bene la materia e siamo convinti che con lui si possa aprire una strada che ci porterà a condurre la causa in modo corretto”.