La morte del sindaco di Rocca di Papa: «Eri un grande, ci hai detto addio da eroe»
Il suo estremo gesto di altruismo per proteggere i cittadini della sua Rocca di Papa. Abbiamo tutti pregato e sperato. È morto all’ospedale Sant’Eugenio Emanuele Crestini, un sindaco eroe, un sindaco amatissimo, stimatissimo anche dagli avversari. Era rimasto gravemente ferito nell’esplosione del palazzo comunale avvenuta qualche giorno fa. Era stato l’ultimo a lasciare l’edificio dopo l’incidente, preoccupandosi prima di aver fatto evacuare dipendenti, consiglieri e cittadini. Le sue condizioni si sono aggravate lentamente e inesorabilmente lasciando nello sconcerto i tanti amici della comunità umana e politica del centrodestra – di cui era espressione – che lo hanno apprezzato soprattutto per il tratto cordiale, disponibile, generoso. «Una notizia che non avrei mai voluto ricevere Amico mio»! Una frase che tutti oggi – in rete e non- hanno pronunciato non appena giunta la notizia della morte di Crestini. «Ci ha lasciati un amico ed anche un eroe, morto per assicurarsi che i colleghi ed i cittadini si mettessero in salvo dopo l’esplosione in Comune. Un uomo con un senso del dovere tale da portarlo a difendere le Istituzioni con coraggio e sacrificio fino alla fine. Ci lascia questo grande insegnamento e l’immenso dolore di non averlo più tra noi. Alla famiglia va tutta la mia vicinanza ed il mio affetto», commenta desolata Luisa Regimenti, eurodeputata della Lega.
Crestini, eroe del quotidiano
Un eroe del quotidiano che oggi è una rarità. In rete, sui profili social di Crestini, è tutto un profluvio di attestati di stima e di dolore. «Ti piaceva scherzare, in ogni telefonata, in ogni caffè, c’era sempre la tua ironia, la tua simpatia, la tua determinazione!», scrive Domenico Gramazio affranto, che ricorda l’amico: «Ne abbiamo fatte tante insieme, tante chiacchierate, la stessa passione per la politica, e tante ne avremmo ancora dovuto fare.., ci hai lasciati da Eroe, questo sei!». «Non ci sono parole per descrivere il profondo dolore che ci ha colpiti. La scomparsa di Emanuele Crestini è una tragedia incredibile, lacerante. Uomo, politico e amministratore di immenso valore, ha sempre lottato per gli ideali in cui credeva e per il bene dei suoi cittadini. Tutti quanti nessuno escluso», scrive addolorato, sulla sua pagina Facebook il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida, ricordandone «la dedizione, la forza di volontà e l’attaccamento fortissimo al suo territorio». Il cordoglio e la più completa vicinanza «alla sua famiglia, alla sua comunità e all’intera cittadinanza di Rocca di Papa a nome mio e dei deputati di Fratelli d’Italia. Buon viaggio, sindaco», conclude Lollobrigida.
Aveva riportato ustioni sul 35% del corpo, in particolare al volto e alle mani, e una sopraggiunta crisi respiratoria derivante dalle infezioni dovute alla lunga permanenza nel luogo dell’incendio lo ha compromesso inesorabilmente. Tutto il mondo politico si stringe attorno alla famiglia: «La morte di Emanuele Crestini è una tragedia. Il senso del dovere che lo ha sempre contraddistinto, l’attaccamento profondo alla comunità di cui è stato primo cittadino e la sua fedeltà alle istituzioni non saranno dimenticati», commenta Nicola Zingaretti. «Una notizia davvero triste. @Roma abbraccia la sua famiglia e i suoi cittadini in questo momento di dolore», scrive il sindaco di Roma, Virginia Raggi in un twitter. «Un grande dolore e un vuoto enorme. La comunità del Pd Lazio si stringe alla famiglia, ai cittadini di Rocca di Papa. Perdiamo un uomo che è stato un esempio per tutti noi di passione, amore verso la sua città», afferma il segretario del Pd Lazio, senatore Bruno Astorre. Giungono note di cordoglio da tutto il Pd capitolino. Le fotografie che il sindacao amava postare lo ritraggono sempre in mezzo alla sua commuta, nelle scuole, nei centri anziani, vicino ai problemi in tempo resle. Chie era a disagio, chi aveva un problema vedeva in lui un insostituibile punto di riferimento.