La pantomima del rimpasto farà nascere i comitati #Toninellinonsitocca
Nasceranno i comitati #Toninellinonsitocca con questa patetica storia del rimpasto di governo che non si fa mai.
La commedia a tre fra Di Maio e Salvini con Conte nella parte dello scrivano sembra non finire mai. Per la disperazione di Crozza, l’Italia è travolta dal dubbio se privarsi o meno del ministro delle infrastrutture. Che stanno facendo diventare simpatico come accade ad ogni vittima prescelta con troppo anticipo.
Lo Stotoministri
Siamo allo Stotoministri, al contrario di quel che avviene ogni volta che nasce un governo. Ora – ma non da ora – ci sono i candidati ad essere fatti fuori. In pratica, il botto negativo dei Cinquestelle non è colpa di Di Maio e della sua folle guerra a Salvini, bensì del riccioluto che ama più instagram che la politica. In pratica, è come se Toninelli valesse quindici punti percentuali in negativo. E allora ci chiediamo perché la Lega ne chiede la capoccia? Se resta lì, è un aiuto non indifferente a far sparire i grillini nel giro di altri dodici mesi.
Eroica Giulia Grillo
Ma qualcuno a difendere Toninelli c’è. Sono gli altri ministri in bilico, che non vogliono il rimpasto sostenendo ovviamente che “il problema è un altro”, perché temono di finire nelle fauci di quei parlamentari che aspirano al loro posto.
Fantastica Giulia Grillo, che ha annusato la cacciata prossima ventura ed è pronta a immolarsi: se tagliano i fondi della sanità, lei si dimette. Ci è rimasta male quando ha scoperto che quel silenzio generale che ha accolto il suo annuncio somigliava tanto a un “prego si accomodi” non assolutamente elegante nei confronti di una signora.
Ma poi, chi fa più danni, Toninelli o Elisabetta Trenta, troppo pencolante sulla linea Fico anti Forze Armate? Nulla da dire sulle idee pazze del ministro dell’ambiente, Costa?
Il rischio concreto è che invece non si faccia nulla, perché se viene giù un birillo arriva la baraonda. Crozza stia sereno: avrà ancora molto da lavorare.