La tregua è già finita. Di Maio: “Se Garavaglia non è innocente deve dimettersi”

7 Giu 2019 9:05 - di Robert Perdicchi

Governo, nomine, lettera Ue, Fca. All’indomani del faccia a faccia con Matteo Salvini, che ha segnato il disgelo tra i due vicepremier, Luigi Di Maio torna sui temi di più stretta attualità. A breve “ci saranno le nomine del ministro per gli Affari europei e dei sottosegretari da rimpiazzare” dice ai microfoni di Radio24, specificando che questo avverrà “credo nelle prossime settimane”. Quanto alla lettera della Commissione europea sui conti pubblici “dobbiamo rispondere con la politica e non con la burocrazia” sottolinea il capo politico del M5S, spiegando, in merito al colloquio di ieri con Salvini, che “è stato un incontro buono. Ci siamo detti che se andiamo avanti lo facciamo non per vivacchiare, ma per gli obiettivi che ci siamo dati“. “Abbiamo parlato di salario minimo, di abbassamento delle tasse e dell’atteggiamento che dobbiamo tenere con l’Europa, mentre non c’è stata discussione sui ruoli né su eventuali rimpasti”, aggiunge Di Maio.

C’è però un nuovo caso che rischia di esplodere nei prossimi giorni, quello del sottosegretario leghista Garavaglia indagato dalla Corte dei Conti per la vendita di un immobile pubblico. “Mi auguro che il viceministro Garavaglia sia innocente. Altrimenti auspico che lasci come successo con Rixi”, dice il vicepremier, in riferimento all’attesa sentenza del 13 giugno per il processo che vede implicato, tra gli altri, il viceministro all’Economia, Massimo Garavaglia, accusato di turbativa d’asta quando era assessore lombardo. Quanto al caso del sindaco leghista di Legnano, che ha ritirato le dimissioni nonostante un’indagine per corruzione, Di Maio è chiaro:  “Un caso come questo non sarebbe mai avvenuto nel Movimento 5 Stelle. Ne abbiamo avuto uno in 10 anni, lo abbiamo espulso e deve stare lontano da noi per chilometri”.

Commenti

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  • Giuseppe Spotti 8 Giugno 2019

    rieccolo lo scemo ridens. Senza un processo non si può stabilire se colpevole o no. Ridi scemo ridi.