L’altra faccia dell’accoglienza, migrante minorenne molesta bimba di 3 anni
È successo ancora: è potuto succedere ancora che un bimba di appena 3 anni venga pesantemente molestata da un migrante minorenne all’interno dell”hub di smistamento dei migranti di via Mattei a Bologna. È successo ancora: ed è potuto succedere ancora, e ci chiediamo come e perché, uno dei famosi minori non accompagnati sbarcati sulle nostre coste abbia potuto far del male a una bimbetta indifesa. Il rifugiato sotto accusa, ospite della struttura chiusa dieci giorni fa, è stato fermato; la famiglia della vittima, intanto – la piccola ha raccontato quanto da lei subito alla madre – è ancora sotto choc…
Molestata a 3 anni da un migrante minorenne nell’Hub di Bologna
Dunque, la procedura giuridica è partita: la procura dei minori di Bologna ha emesso un fermo di indiziato di delitto nei confronti di uno straniero minorenne, accusato di aver molestato una bambina di tre anni nell’hub di smistamento dei migranti di via Mattei. Il giovane è attualmente rinchiuso nella comunità ministeriale di via del Pratello, in attesa della decisione del riesame, richiesto dal suo avvocato, sulla misura cautelare. A denunciare la vicenda, ha provveduto il Resto del Carlino e immediate sono scattate le reazioni di indginazione e rabbia di opinione pubblica e autorità. «Adesso abbiamo finalmente capito le reali motivazioni per le quali l’hub di via Mattei è stato repentinamente chiuso – ha commentato allora a caldo il parlamentare bolognese di FI, Galeazzo Bignami – . E abbiamo anche compreso il senso delle parole del ministro Matteo Salvini che denunciava, come inaccettabile, il fatto che donne e bambini si trovassero nella stessa struttura con uomini adulti». «È evidente, infatti, che il Viminale e la Prefettura – prosegue l’esponente azzurro – siano stati immediatamente informati dell’accaduto, un fatto che dimostra il fallimento definitivo dell’esperienza dell’hub bolognese. E capiamo anche il motivo per il quale, persino il Pd, non ha protestato più di tanto per la chiusura dell’hub».
Bignami (FI): basta corse agli appalti per il business sull’immigrazione
«Quanto accaduto è di una gravità inaudita e dimostra come il sistema di gestione e di controllo interno all’hub sia inadeguato e condotto da gestori incapaci di far fronte alla situazione – attacca Bignami – . Che fine hanno fatto i percorsi individualizzati che dovrebbero tenere sotto controllo soprattutto i minori? Spariti, inesistenti, colpevolmente assenti. In questa vicenda rassicura solo che la Procura stia facendo il proprio lavoro e auspichiamo che, se accertate le responsabilità, questo aggressore venga condannato». Già, perché spesso episodi simili sono rimasti senza un colpevole e senza giustizia. In questo caso, però, almeno, un risultato c’è, ed è quello sottolineato sempre da Bignami che, commentando la drammatica vicenda vissuta dalla piccola, ha aggiunto: «Ma ora l’hub – scandisce Bignami – deve essere definitivamente chiuso, vanno risolti tutti i contratti con i soggetti gestori. Altro che ristrutturazione. I bambini piccoli erano costretti a vivere in condizioni di degrado inaccettabile. Qui ci sono responsabilità enormi anche sotto il profilo della sorveglianza che le cooperative che hanno in gestione l’hub avrebbero dovuto esercitare». «Mi aspetto – ha tuonato in conclusione il parlamentare forzista – che ogni responsabilità venga accertata e che si revochino i ricchi appalti a quei soggetti che su questa accoglienza pelosa hanno costruito il loro business e che siano emesse pesanti sanzioni per chi non ha svolto a dovere il proprio compito. Per questo, è incredibile vedere che, anche nel prossimo appalto, si continua a trattare la posizione dei minori unitamente a quella degli altri “richiedenti”. Ora basta».