Lega in pressing, il rimpasto fa tremare i 5S. Ecco quali sono le poltrone a rischio
Finite le elezioni il tema che tiene banco nel governo è il rimpasto. I protagonisti di quella che si profila come una nuova querelle sono tre: da una parte ci sono Salvini e Di Maio e dall’altra Mattarella. Il primo ha chiesto il rimpasto ma ha detto che non gli interessano le poltrone. Nel mirino ha messo tre ministri: Difesa, Ambiente, Trasporti e Infrastrutture.
Mattarella ha toccato di sfuggita l’argomento con i suoi interlocutori, prima con Giuseppe Conte e poi con Matteo Salvini. Ma, come si legge sul Corriere, è stato chiaro: non mi parlate di cambiare pedine del governo se prima non vi chiarite le idee sulla legislatura, sul programma economico, sul rapporto con l’Ue. Quello che teme maggiormente il rimpasto è Di Maio. Sa benissimo che se tocca anche una sola casella «rischia di crollare tutto: al massimo possiamo cambiare qualche sottosegretario». Nel mirino degli stessi 5S ci sono i ministri Trenta e Toninelli in particolare.
Governo, le paure dei 5S
Ma la situazione però è molto più complessa. Come riporta il Corriere, a Palazzo Chigi sospettano che nel mirino di Salvini non ci sia solo un rimpasto ma la voglia di pretendere, per la Lega la Difesa e le Infrastrutture. Un’idea che Di Maio non potrebbe accettare perché significherebbe lasciare campo aperto al vicepremier leghista.
Come si legge ancora il Corriere, la sola ipotesi del rimpasto nei 5S viene collegata a un cambio minimale: si pensa di cambiare Giulia Grillo alla Salute o Sergio Costa all’Ambiente, ma sempre con un altro esponente dei 5 Stelle. Le tensioni all’interno dei cinquestelle sono altissime e molti temono che Salvini stia solo cercando un pretesto per fare cadere il governo, con la pace fiscale la flat tax o un altro argomento che nessuno può digerire. Conte, dal canto suo, ha preso tempo e ha annunciato che parlerà gli italiani, lunedì prossimo. Solo allora forse il quadro sarà più delineato.