Lettera Ue, per Tria la “manina” ha fatto seri danni. Nuovo monito di Bankitalia
“La diffusione della lettera di risposta a Bruxelles nella versione provvisoria danneggia il negoziato con la
Commissione europea”. Ne è convinto il ministro dell’Economia Giovanni Tria in una intervista al Corsera. “Quel testo -spiega- non era definitivo, era una bozza incompleta con varie opzioni aperte. Non era pensata per la pubblicazione, non sarebbe dovuta uscire”. E il fatto che sia finito sui giornali “è un fatto molto grave”. “Abbiamo depositato una denuncia alla Procura della Repubblica e avviato un’indagine interna al ministero. Cercheremo di vederci più chiaro”. Quanto all’ipotesi di ridurre le proiezioni di spesa per le nuove politiche in materia di welfare nel periodo 2020- 2022 il ministro precisa che “quella frase (contenuta nella bozza, ndr) si riferisce al fatto che almeno per i primi due anni il tiraggio delle due misure chiave del governo -per il reddito di cittadinanza e probabilmente anche sulle pensioni anticipate a quota 100- sarà inferiore a quanto già messo in bilancio. Sapevamo dall’inizio che sarebbe stato così, le stime sui costi erano ampiamente prudenziali. Dunque in quell’area ci sono più risorse di quanto richiesto dalle domande presentate dai cittadini. Nessuno ha mai pensato a ridurre le prestazioni sociali”.
Nuovo monito di Bankitalia al governo
Intanto arriva un nuovo ammonimento di Bankitalia al governo italiano, in attesa della risposta della Ue prevista per mercoledì prossimo sulla procedura di infrazione: “Sul debito è fondamentale dire che non facciamo certe cose che possono compromettere quella traiettoria di rientro che è necessaria perché al 130% è sostenibile, e non ci sono problemi, ma impedisce di prendere iniziative e crea uno stato di volatilità sui mercati finanziari inaccettabile”, ha detto oggi il governatore della Banca d`Italia Ignazio Visco rispondendo a una domanda sulla lettera alla Ue. Ogni anno va finanziato “il debito in scadenza e non possiamo avere questa volatilità così forte perché poi si riflette sui bilanci di tutti, famiglie, imprese e banche”.