«L’utero è mio e lo gestisco io»: a Roma Pd e M5s si alleano sulla pillola abortiva
L’appoggio alla pillola abortiva diventa il nuovo terreno di incontro tra Pd e M5S. Succede nel Municipio XIV di Roma, dove dem e grillini si sono trovati uniti in una battaglia abortista che non vorrebbe paletti e che si è materializzata con un ordine del giorno presentato dal Pd, ma sostenuto anche dai pentastellati. A denunciare la vicenda è stato il consigliere della Destra-FdI, Massimiliano Pirandola.
La convergenza politica tra M5S e Pd
«Di nuovo un ordine del giorno del Pd che strumentalizza la legge 194, per posti di privilegio ai medici non obiettori. Il consiglio del Municipio Roma XIV, ha visto stamane la convergenza politica dei 5stelle e Pd anche su pillola abortiva libera nei consultori, ad oggi vietata», ha spiegato Pirandola. In aula il consigliere ha presentato delle controdeduzioni, richieste all’Associazione Provita Onlus di Toni Brandi, che riportavano i dati epidemiologici sulle interruzioni di gravidanza. Dal documento è emerso come «i medici non obiettori siano già in abbondanza nelle Regione Lazio». Pirandola ha anche ricordato che la Ru486, la “pillola abortiva”, per legge non può essere somministrata presso i consultori proprio per salvaguardare la salute delle donne.
In aula risuona «l’utero è mio e lo gestisco io»
«In aula si sono sentiti slogan come “l’utero è mio e lo gestisco io” e altre amenità di sapore tardo femminista», ha sottolineato Pirandola, per il quale «dal documento del Pd, che chiedeva di assicurare una sanità laica e garantire gli stessi diritti alle persone Lgbt, si comprende anche l’inconsistenza della proposta politica dei presentatori». «L’acme si è raggiunto quando legittimando l’Igv (interruzione volontaria di gravidanza, ndr) con i dati Istat sulle famiglie, un esponente del Pd ha sostenuto che non ci possiamo permettere di avere più di 1,2 figli a famiglia per mantenere un discreto benessere».
L’opposizione di FdI e Lega
«La cultura mortifera dell’omicidio legalizzato ha lambito oggi l’aula municipale», ha quindi sottolineato Pirandola, aggiungendo che «grazie ai consiglieri di Fratelli d’Italia e della Lega ci si è opposti a un atto lacunoso e ideologico, considerando che alla fine i promotori chiedevano anche un potenziamento del personale dei consultori, dimenticando che il presidente Zingaretti con l’avvallo dei 5stelle ha bandito da un mese un concorso per soli 100 operatori per tutte le strutture dei Consultori della Regione Lazio. Un numero – ha concluso l’esponente de La Destra-FdI – largamente insufficiente a gestire le realtà territoriali e scatenando le ire degli stessi operatori in servizio».