Malata di cancro si salva con la cura Di Bella. Ma il giudice la “condanna”

16 Giu 2019 18:03 - di Desiree Ragazzi

«Nel 2002 ho pubblicato un volume Come prevenire i tumori, Carlo Marconi Editore, oggi esaurito, evidenziando anche le controindicazioni allo screening mammografico annuale per il rischio di induzione tumorale da radiazioni ionizzanti». Giuseppe Di Bella, figlio del professore Luigi Di Bella padre della Multiterapia contro il cancro, in un articolo apparso sul Quotidiano del Lazio parla di paradossi e di come la comunità scientifica abbia contrastato il Metodo Di Bella. «Fui colpito da scomuniche e anatemi dei luminari e lampadari della cosiddetta comunità scientifica. Alcuni giorni fa il Presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, Giancarlo Pizza, scienziato noto a livello internazionale, ha inviato agli iscritti la documentazione scientifica, in allegato, dell’American College of Physicians (ACP) screening mammography, che evidenzia e documenta i rischi dello screening mammografico annuale, con relativa pubblicazione sulla massima banca dati biomedica internazionale, sconfessando così un tabù così caro al regime e gelosamente tutelato. Nel volume di prossima pubblicazione, in luglio sulla prevenzione dei tumori, ho inserito un ampio capitolo sulla mammografia e radiazioni ionizzanti. Gradualmente si stanno scardinando, sgretolando i falsi miti e gli interessati inganni creati e ossessivamente riproposti dai mainstream di regime, asserviti ai circoli di potere politico finanziari».

Guarire col Metodo Di Bella

Il dottor Di Bella ha raccontato poi un caso: «Dieci anni fa curai una ragazza per un linfoma NH in rapida progressione, chemio resistente, non più responsivo dopo il completo fallimento di vari cicli di chemio-radioterapia. Dopo circa un anno di terapia intensiva con MDB la ragazza guarì. Per il documentato fallimento dei protocolli oncologici e la certificazione con esami ematochimici e strumentali della completa e stabile remissione con Metodo Di Bella, fece ricorso e ottenne l’erogazione del MDB». Che cosa è successo dopo? Racconta ancora Di Bella: «L’ematologia fece opposizione e malgrado il dato di fatto, incontestabile, della guarigione con Metodo Di Bella, il giudice, invocando gli esiti della sperimentazione, la condannò a restituire quanto aveva ottenuto per potersi curare e guarire. L’Italia si rivelò ancora una volta, dopo la creazione del Diritto Romano, Patria del diritto, creando un nuovo reato “La guarigione indebita”. Chi rifiuta di farsi accoppare dalle cure istituzionali di “Provata efficacia” e osa guarire con MDB è dichiarato reo di “Guarigione indebita”. Oltre che del gravissimo reato di lesa maestà verso i luminari, le sacre, immacolate, disinteressate vestali della tanto celebrata, “Comunità scientifica”, così affine e attigua ai centri di potere che gestiscono il mercato del farmaco e relativi fatturati».

Di Bella: «Applico il Metodo di mio padre»

E infine: «Io non ho scoperto nulla, né ho il minimo merito in queste guarigioni ottenute dal metodo messo a punto da mio padre. Cerco solo di applicarlo, diffonderne il razionale e meccanismo d’azione, i riscontri clinici. Sto sperimentando anch’ io come mio padre, quanto sia difficile, erto, faticoso, pieno di ostacoli, il percorso di chi cerca di proporre scomode ma incontestabili verità ad una società ormai impermeabile e refrattaria alla verità».

Commenti

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  • fot 17 Giugno 2019

    le multinazionali sono solo dei venditori e’ il governo che e’ una merda di corrotti tutti figli di troia che pensano solo a riempire le tasche alla loro puttana e al loro figliastro bastardo

  • bruno sgarrella 17 Giugno 2019

    Alle potenti lobby della sanità non interessa la nostra salute, ma solo fare cassa.