Mangiano male e dormono poco. Allarme per i nostri figli che rischiano il diabete

8 Giu 2019 18:23 - di Redazione

In Italia, come nel resto del mondo, l’epidemia di diabete non accenna a fermarsi ed i più minacciati sono i giovanissimi. E’ proprio tra loro che si registra, infatti, un numero di casi in costante aumento. Alimentazione irregolare, merende ipercaloriche a scuola e spuntini davanti alla tv sono i principali fattori di rischio. Ma anche alterazione del ritmo del sonno e poca attività fisica rappresentano gli stili di vita scorretti degli under-18 che spianano la strada al diabete di tipo 2.
A rilanciare l’allarme per la salute dei più giovani sono i diabetologi, in apertura del congresso dell’Associazione americana di diabetologia (Ada).

Problemi di sovrappeso

“Bambini e adolescenti italiani in un caso su quattro hanno problemi di sovrappeso e per questo sono ad alto rischio di sviluppare precocemente il diabete di tipo 2. Dati Usa mostrano che, dall’inizio degli anni 2000 a oggi, la prevalenza del diabete di tipo 2 in ragazzini fra 10 e 19 anni è cresciuta del 7% ogni anno”, osserva Francesco Giorgino, professore di Endocrinologia all’Università di Bari ‘Aldo Moro’ e Presidente della Società Italiana di Endocrinologia. “L’epidemia di diabete – prosegue – sta perciò dilagando anche fra i giovanissimi”. Le conseguenze sono “potenzialmente devastanti perché convivere per decenni con la glicemia alta aumenta il pericolo di complicanze e di eventi cardiovascolari”. In più,”la malattia contratta in giovane età può essere particolarmente aggressiva e difficile da tenere sotto controllo”.

Situazione più critica al sud

Per quanto riguarda bambini e adolescenti, avverte, “siamo in una situazione critica e i dat si sono allarmanti”. In particolare “nelle regioni del Sud il tasso dell’obesità infantile, che è l’anticamera del diabete, ci vede ai primi posti in Europa. Secondo l’Italian Obesity Barometer, infatti, il 24% dei bambini e adolescenti italiani è sovrappeso, con punte di uno su tre proprio al Sud”. Saranno decisive accurate politiche di prevenzione.

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