Maturità, Luxuria: certi sguardi dai commissari… Sgarbi: né ansia, né incubi

16 Giu 2019 12:04 - di Redazione

Con la prima prova della maturità alle porte proliferano i racconti di chi ci è già passato: politici, vip, cantanti, attori. Nessuno viene risparmiato.

Vittorio Sgarbi come sempre si distingue dal coro e nega di avere provato chissà quali emozioni per l’esame di maturità: “Mi ricordo poco. Li ho fatti con molta tranquillità: niente ansia e nessuna notte insonne”.  L’esame del resto era stato appena riformato.

“Due prove scritte e due materie all’orale, per noi maturandi del 1969 significava semplificarci la vita e arrivare quindi piuttosto tranquilli all’esame. – continua Sgarbi – una fortuna non aver dovuto affrontare invece l’incubo patito dagli studenti prima della riforma. Ho vissuto un passaggio d’epoca, ma senza tensioni, ansie o tormenti, mentre ho vissuto l’incubo, e lo ricordo come tale, l’esame che si doveva passare allora per andare dal V ginnasio al I Liceo”. “In realtà però credo che tutte queste riforme della scuola sono argomenti poco interessanti – tiene a sottolineare Sgarbi – la vera scuola è un bravo insegnante. L’unica speranza per un giovane studente è di aver avuto un buon insegnante e di esser quindi tranquillo di ciò che ha imparato e studiato. Gli studenti che hanno avuto bravi insegnanti sanno come affrontare un esame e quindi saranno tranquilli”.

Vladimir Luxuria, al contrario, l’esame ancora se lo sogna: “E’ un esame che nonostante i tanti anni passati, ancora sogno: ho gli incubi, in particolare della notte prima dell’esame che fu estremamente turbolenta e insonne. Ricordo bene la tensione, il batticuore, gli sguardi degli insegnanti, quelli esterni, che sembravano delle baionette: ti senti quasi davanti un plotone di esecuzione. Ma una volta che si inizia a parlare va tutto bene”.

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