Meloni: governo alle prese col gioco del cerino, se non riescono ad andare avanti si torni alle urne
“Governo alle prese con il ‘Gioco del cerino’ tra Conte, Lega e M5S per vedere a chi affibbiare la responsabilità di far cadere il Governo prima di dover affrontare la legge di Bilancio. Lo avevamo purtroppo previsto, quando già nel 2018 denunciavamo che il Governo non sarebbe stato in grado di affrontare la nuova legge di Bilancio per le spese insensate sostenute e per la mancanza di una strategia di crescita economica”. Così su Fb Giorgia Meloni commenta la conferenza stampa appena conclusa dal premier Giuseppe Conte. “Conte e i partiti di maggioranza, se intendono essere credibili nella loro esperienza, dicano come intendono impedire l’aumento di Iva e accise e dove pensano di trovare i 40 miliardi necessari per la legge di Bilancio, al netto delle priorità che i partiti di maggioranza hanno elencato negli ultimi giorni. Questo interessa agli italiani, non i giochi di palazzo”, conclude la leader di FdI.
Meloni oggi è intervenuta a Castelvolturno, sul litorale domizio casertano, per sostenere il candidato sindaco Luigi Petrella, che domenica 9 giugno affronterà al ballottaggio Nicola Oliva.In quell’occasione ha insistito su quella che Fratelli d’Italia ritiene la strada maestra da intraprendere dopo le europee: “Un ritorno alle urne se l’attuale esecutivo non riuscirà a governare”. I risultati delle Europee hanno evidenziato “possibili altre maggioranze”, e “non è più il caso di parlare di governi tecnici”.
Anche Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha commentato le parole del premier Conte: “Dal presidente del Consiglio è arrivato un avviso di autosfratto. In linea di massima, pur non condividendo le ricette del prof. Conte, concordo con lui sul fatto che non è possibile proseguire in questo modo. Salvini e Di Maio siano conseguenti. O si danno una calmata o si ponga fine a questa che fino a oggi è stata una terribile tragicommedia”.
La risposta alle manfrine di Governo, ve lo do io. Gli elettori italiani non appartengono alla ristretta casta politica, poiché disgraziatamente il cittadino che ne facesse parte verrebbe fagocitato dal partito, nella migliore delle ipotesi. Assaporando l’indole menefreghista e imperante, trascina il suo mandato più a lungo possibile, mettendo in disgrazia i cittadini elettori!