Morsa da una zecca sviluppa un’infezione resistente ai farmaci: la donna resterà invalida
Una zecca, un parassita insulso eppure pericolosissimo, ha cambiato per la sempre la vita di una donna, una 46enne inglese, madre di tre bambini, che dopo un morso dell’animaletto che normalmente aggredisce cani e gatti, è rimasta invalida tanto da avere bisogno di assistenza 24 ore su 24…
Una madre di 3 figli viene morsa da una zecca e resta invalida a vita
«Non avevo idea che le zecche potessero fare tutto questo», ha confessato la stessa Joanne Baskett, la donna morsa da una zecca che oggi – come riferisce il sito de Il Giornale che rilancia l’incredibile vicenda d’oltremanica – «non può più camminare o mangiare da sola» e, a quanto diagnosticato dai medici che l’hanno avuta in cura, «resterà invalida a vita». E tutto per una zecca: una di quelle che la stessa vittima di questa assurda, incredibile storia, solitamente toglieva la suo gatto; solo che questa, come mai prima, le si è attaccata la braccio trasmettendole una grave infezione. peraltro, sembra che Joanne non si sia accorta subito di avere un parassita sulla pelle e poi, quando se ne è resa conto ha cercato di levarsela di dosso. Ma a quel punto era già tardi: il parassita l’aveva morsa lasciandole un segno rosso sulla pelle, segnale di una infezione in corso che neppure i farmaci prescritti tempestivamente dai medici hanno potuto neutralizzare. Così, come spiegato dal sito del quotidiano milanese diretto da Sallusti, « qualche giorno dopo, con la comparsa di sintomi influenzali accompagnati da fabbre alta, alla 46enne è stata diagnosticata la malattia di Lyme, un’infezione batterica diffusa proprio dalle zecche.
Il morso sviluppa un’infezione batterica che neppure i farmaci curano
Purtroppo però era troppo tardi: l’infezione aveva già preso piede e così la malattia l’ha lasciata invalida a vita». Un batterio che l’ha letteralmente devastata, tanto che, come raccontato da lei stessa al Mirror, Joanne ha «delle badanti che vengono 3 volte ad al giorno» per aiutarla: anche perché «a volte non riesce neppure a stare in piedi o a tenere qualcosa in mano». «Mi sento devastata», ha confessato la donna al giornale inglese che l’ha intervistata: e la danno, peraltro, si aggiunge anche la beffa: «Se me ne fossi accorta in tempo sarei potuta guarire». Ora comunque, Joanne può provare a stare almeno un po’ meglio: magari con cure a base di cellule staminali. Per questo la donna ha lanciato una raccolta di fondi online: e il web sta rispondendo solidale.