Motocliclista morto a Roma, Righini: «Il 112 è inaffidabile, la Regione intervenga»

13 Giu 2019 15:45 - di Adriana De Conto

Parte  una interrogazione alla Regione Lazio che richiede una risposta immediata per iniziativa di Giancarlo Righini, consigliere di Fratelli d’Italia alla Pisana, sulla tragica morte di un motociclista sulla via Ostiense, nella notte tra l’11 e il 12 giugno. Una morte avvenuta dopo lo scontro con un cavallo che circolava liberamente nell’oscurità. Una morte evitabile, raccontata anche dal capogruppo alla Camera di Fdi, Lollobrigida, visto che si è trovato coinvolto in quella strada poco prima dello scontro mortale. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, passado sulla  via Ostiense aveva segnalato  al 112 – numero unico delle emergenze –  la presenza di due cavalli liberi che circolavano in strada. «Ho segnalato, personalmente – ha raccontato– la situazione di percolo che si stava determinando». Poi sappiamo come è andata. L’esito della telefonata si è rivelato inutile, al punto che il parlamentare di FdI si è rivolto direttamente alla polizia municipale. Poi l’esito drammatico.

Il numero unico per le emergenze è non è affidabile

Una morte che poteva essere evitata. Troppe cose non tornano e Righini vuole andare fino in fondo. «La ragion d’essere del numero unico per le emergenze è proprio nel vantaggio di attivare qualsiasi servizio d’emergenza tramite un’unica chiamata», scrive nell’interrogazione inviata al presidente del Consiglio regionale del Lazio Mauro Buschini. «Per cui appare contraddittorio l’invito da parte dell’operatore del 112 a contattare la polizia locale». Il problema è proprio questo: «Il numero unico per le emergenze, da quando è stato istituito nel 2017 – rileva Righini – ha dimostrato molti limiti e scarsa affidabilità». Non solo, «la scarsa affidabilità del servizio segnalata era stata più volte rilevata da parte degli stessi operatori delle forze dell’ordine e del primo soccorso». Righini fa notare la dispersione di tempo prezioso che interviene chiamando il NUE: «Risponde un call center che deve poi smaltire le chiamate ai vari enti deputati ad intervenire, creando una dispersione di tempo e danneggiando l’efficienza del servizio». Pertanto la questione urgente posta da Righini a Buschini è «se ritiene il modello opertivo del numero unico funzionale e tempestivo e quali iniziative intenda assumere al fine di garantire l’operatività e l’efficacia del servizio».

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