Neonati minacciati di morte e vittime di stalking. E il Riesame revoca la misura cautelare
Una storia impressionante quella che riguarda una famiglia di Roma. Lui poliziotto, lei insegnante e ricercatrice e i loro due bimbi: una femminuccia di 2 anni e un maschietto di 8 mesi, purtroppo, disabile al 100%. Questa famiglia acquista un appartamento in cui si trasferisce 2 anni e mezzo fa. Avrebbe dovuto essere l’inizio di una famiglia felice e, invece, si è trasformato in un incubo.
Il racconto del papà
«Stiamo subendo un’attività di violento stalking condominiale», racconta al Secolo papà Michele (nome di fantasia per la tutela dei minori). I vicini di casa sono stati rinviati a giudizio per il reato di atti persecutori e sottoposti per due volte a misura cautelare del divieto di avvicinamento. Entrambe le misure sono state revocate. I soggetti coinvolti, come spiega sempre Michele, sono tre: padre, madre e figlio, quest’ultimo, addetto alla vigilanza per un’agenzia di sicurezza privata, è stato ammonito dal Questore di Roma per stalking.
Bimbi spaventati in qualsiasi ora
I tre, leggendo le numerose denunce presentate dalle vittime, a conoscenza della presenza di due bambini, di cui uno disabile, produrrebbero dei rumori molesti nelle stanze confinanti con la casa di Michele, battendo con oggetti sul soffitto, per spaventare i bimbi a qualsiasi ora. In più, diverse sarebbero state anche le occasioni in cui, i membri della famiglia, avrebbero inveito contro questa mamma e questo papà, con pesanti ingiurie e minacce, arrivando addirittura a dire “ti ammazzo”.
Annullata la prima misura cautelare
La prima misura cautelare a tutela della famiglia di Michele difeso dall’avvocato Massimo Argirò, emanata in un processo a giudizio immediato, è stata in seguito annullata dal giudice dibattimentale, il quale non riteneva più necessaria tale misura, essendo trascorso un certo lasso di tempo.
Ma non finisce qui. I vicini di casa di Michele sono sottoposti attualmente ad un altro procedimento penale, per il quale si attende l’udienza preliminare che stabilirà se rinviare o meno a giudizio. Anche in questo caso vi è stata una ordinanza cautelare del divieto di avvicinamento, in seguito annullata dal Tribunale del Riesame. La motivazione è tuttora sconosciuta, poiché la famiglia di Michele, in qualità di parte offesa, non ha diritto a conoscerla.
Uno dei due minori ha una invalidità grave
Nel nucleo famigliare di Michele dunque, ci sono due minori di cui uno con invalidità grave, e nonostante uno dei tre soggetti denunciati sia stato anche ammonito dal Questore di Roma per stalking, relativamente alla stessa vicenda, questa famiglia è priva di tutela perché entrambe le ordinanze cautelari sono state annullate.
Nonostante i processi, le denunce e le ordinanze cautelari, questa famiglia ha continuato e continua a subire a qualsiasi ora. Nulla ha fatto desistere i condomini: né lo stato di gravidanza di mamma Alessia (sempre nome di fantasia) quando era in attesa dell’ultimo bimbo, purtroppo nato con grave patologia; né l’esasperazione di una intera famiglia con un neonato in terapia intensiva.
I genitori costretti a mettere in vendita la casa
Michele e Alessia sono stati costretti a mettere in vendita la loro casa, acquistata e ristrutturata da poco. Vivono nella paura che qualcosa possa accadere loro e ai loro bimbi.
«Viviamo ogni giorno nell’ansia che prima o poi ce la faranno pagare visto che ci hanno anche minacciati di morte – racconta Michele – Inoltre non possiamo invitare nessuno a casa e non si può camminare senza scarpe o fare cadere oggetti perché altrimenti bussano con violenza sul loro soffitto in corrispondenza del nostro pavimento, in particolare dove si trova nostra figlia, il tutto comportando ulteriore isolamento e angoscia».
Due bimbi, di cui uno disabile, minacce di morte, mancata sensibilità verso due povere creature e nessuna tutela. Cosa dobbiamo aspettarci che accada?