Parco della Legalità, il bluff di Zingaretti: inaugurato per le elezioni e poi chiuso (video)

12 Giu 2019 16:42 - di Redazione
Parco della Legalità alla Romanina a Roma: il bluff di Zingaretti. Subito chiuso dopo le elezioni

Tre giorni prima delle elezioni, il 23 maggio scorso, aveva inaugurato in pompa magna, in via Roccabernarda, alla Romanina, periferia sud-est della Capitale, il Parco della Legalità. Ma, finite le elezioni, il Parco della Legalità è stato chiuso «a causa di lavori ancora in corso». E’ l’ennesimo bluff di Nicola  “Zero” Zingaretti, il presenzialista presidente della Regione Lazio e temporaneo segretario del Pd, che vestito con la t-shirt arancione d’ordinanza, al fianco dell’immancabile don Luigi Ciotti di Libera – siamo nel campo dei famosi professionisti dell’Antimafia – aveva fatto la sua comparsata a beneficio delle telecamere in vista della tornata elettorale sperando di rastrellare qualche voto.
Oggi sul cancello mestamente chiuso del Parco della Legalità dietro al quale non si vede anima viva campeggia la scritta piuttosto esplicita: «Si comunica che il parco è chiuso in questi giorni (ne sono passati una ventina da quando Zingaretti l’ha inaugurato, ndr) perché non agibile a causa di lavori ancora in corso. Grazie per la comprensione».

 

Per carità, di comprensione per Nicola Zingaretti ne abbiamo sempre tanta. E’ così fantozzianamente indaffarato, da un lato a promuovere la sua immagine politica, dall’altra a cercare di rifare il trucco al Pd dopo gli schiaffoni a raffica presi negli ultimi anni, che si può comprendere come, a volte – a volte molto spesso – le sue strategie di marketing politico gli sfuggano di mano finendo per tornargli addosso come il famoso boomerang.

Ma è soprattutto quell'”ancora” a fare tenerezza: «Il Parco della Legalità non è agibile, ammettono dalla Regione Lazio «a causa di lavori ancora in corso». In una parola così semplice c’è concentrato tutto il fantozzismo di Zingaretti e del Pd, l’ansia da prestazione del Centrosinistra, troppo impegnato a sponsorizzarsi per mettersi a pensare prima di agire.

Il Parco della Legalità, 2.500 metri quadrati con un campo polivalente di pallavolo e basket, una pista di pattinaggio, una biblioteca, uno spazio di 100 metri quadrati per promuovere e organizzare eventi e iniziative di quartiere, nasce su un’area confiscata al clan dei Casamonica dove, nel novembre scorso, venne abbattuta una villa di mille metri quadrati.

A sorpresa genitori con bambini e curiosi che, in questi ultimi giorni, sono andati a vedere la nuova struttura nata nel quartiere hanno trovato i cancelli chiusi. E quella scritta che, nella sua ingenuità, svela e incenerisce le trombonate di Zingaretti.

«Oggi si parla di periferie e di una bellissima conquista: qui c’era una villa dei Casamonica – esordì il giorno dell’inaugurazione fasulla, da consumato storyteller, Zingaretti di fronte alle telecamere e ai taccuini dei giornalisti convocati dall’ufficio stampa insieme alle truppe cammellate del Pd romano –  avevamo promesso al quartiere  che sarebbe stata restituita ai cittadini e lo abbiamo fatto. Nessuno ci credeva, spesso si parla di abbandono delle periferie, ed è vero che spesso sono abbandonate, ma è anche vero che si può fare molto. C’è il progetto Corviale, Ostia, qui la Romanina. Questo serve all’Italia: poche chiacchiere e molti fatti».
Ecco, appunto, Zingaretti, fatti e non chiacchiere.

Riceviamo e pubblichiamo

In risposta all’articolo de “ Il Secolo D’Italia “ del 12 06 2019 dal Titolo” Parco della Legalità, il bluff di Zingaretti: inaugurato per le elezioni e poi chiuso”.
Egregio Direttore Francesco Storace,
come Comitato di Quartiere Campo Romano-Casalotto , abbiamo letto con sorpresa e grande dolore l’articolo del suo giornale.
Premesso che l’apertura del parco era stata decisa e annunciata per fine maggio, già dal 2018 e che la data del 23 maggio è l’anniversario della strage di Capaci (22 maggio 1992), il parco è stato aperto e frequentato con entusiasmo dai bambini e dai cittadini del quartiere, fino al 4 giugno scorso.
Dal giorno successivo, il 5 giugno, sono iniziati i lavori di copertura e verniciatura a colori del campo da gioco polivalente, richiesto dal Direttivo del Comitato, e per non rischiare di rovinare il materiale appena gettato, abbiamo pensato di non far accedere le persone in tutto il parco. Per questo, abbiamo chiuso l’ingresso e apposto il cartello.
Oggi, i lavori sono terminati e la vernice è sufficientemente asciutta, per cui, sentito il parere dei responsabili della Regione Lazio, domani apriremo di nuovo a tutti.
La preghiamo pertanto di rettificare quanto scritto nell’articolo in oggetto e di pubblicare la presente lettera del CDQ. Per diversi motivi:

  1. Perché i cittadini devono sapere che il parco è aperto
  2. Perché i cittadini non devono pensare che la lotta per la legalità è chiusa
  3. Perché i vostri lettori devono sapere che a Roma c’è un parco bellissimo, con tanti alberi, fiori e dei volontari che si danno da fare gratuitamente per il bene del Quartiere.

    Grazie
    Cordiali saluti
    Roma, 13 giu 2019
    Carlo Feliciani

Risponde l’autore dell’articolo

Ringraziamo Carlo Feliciani, del Comitato di Quartiere Campo Romano-Casalotto di cui non conoscevamo, ahimè, l’esistenza, che ci tiene a confermare esattamente quanto scritto dal Secolo d’Italia:
Il Parco della Legalità è stato inaugurato prima delle elezioni da Nicola Zingaretti;
Il Parco della Legalità è stato chiuso dopo l’inaugurazione e dopo le elezioni perché dovevano essere fatti lavori di copertura e verniciatura che non erano stati compiuti prima dell’inaugurazione.

In genere le inaugurazioni – e questo Zingaretti dovrebbe ben saperlo – si fanno quando i lavori sono completati, non prima di completarli perché altrimenti c’è il rischio che qualcuno si faccia strane idee. E pensi che l’inaugurazione fatta in fretta e furia, prima delle elezioni – e prima di terminare i lavori – serviva a qualche politico, uno qualsiasi, per farsi pubblicità gratuita a basso costo prima della tornata elettorale, magari indossando la maglia della Legalità. Cosa che, se vogliamo, fa anche un po’ sorridere se il tizio in questione è il segretario di un partito che vanta un numero importante di esponenti indagati, imputati, arrestati e, anche, condannati, per i reati più svariati.
Ci fa piacere sapere, attraverso la sua idilliaca narrazione, che «il parco è stato aperto e frequentato con entusiasmo dai bambini e dai cittadini del quartiere, fino al 4 giugno scorso», quando è stato chiuso, come ha scritto il Secolo e come lei conferma spiegando che il parco è stato poi riaperto, 9 giorni dopo, il 14 giugno.
Ci fa piacere anche 
sapere da lei che la lotta per la legalità non è chiusa (il Parco si).

Lo faremo sapere a Lotti e C.

 

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