«Pensa solo allo ius soli e ai minori stranieri»: protesta contro l’Autorità per l’infanzia
Frattura all’interno del mondo dei garanti dell’infanzia. Sei responsabili regionali protestano contro le posizioni assunte da Filomena Albano, Autorità nazionale. Come ricostruisce il Giornale, la spaccatura parte da lontano, da quanto a ottobre 2018 ben sedici garanti locali firmarono una lettera contro le decisioni della Albano, magistrato che dal 28 aprile 2016 guida l’Autorità che ha il compito di «assicurare a livello nazionale la piena attuazione e la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti». Tra le posizioni assunte del magistrato, come ricostruisce il Giornale, spiccano quelle in favore della legge sullo sullo ius soli: «Lo ius soli – diceva in occasione della presentazione della Relazione 2016 – rappresenta un passo importante sul piano dell’integrazione delle cosiddette “seconde/terze generazioni” ed è diretta espressione del principio di uguaglianza di bambini e adolescenti sancito dalla Convenzione sui diritti del fanciullo».
A chiarire i motivi della frattura è Antonio Marziale, garante calabrese: «In tre anni di Conferenza nazionale dei garanti, Albano si è interessata quasi esclusivamente di minori stranieri non accompagnati, eppure esistono tante altre emergenze e bimbi italiani in gravissimo stato di bisogno – ha spiegato a La Stampa – Sono stanco di assistere a sfilate festaiole. Nel territorio a più alto indice di povertà (con il 90% delle scuole senza decreto di agibilità e una sanità allo stremo) ho portato in Calabria la prima terapia intensiva pediatrica. Incidere sulle decisioni politiche è un obbligo». E ancora: «Ci sono i bambini che prendono colpi di pistola a Napoli, quelli calabresi che spiccano nella classifica italiana della povertà educativa, con il 90% degli istituti senza decreto di agibilità – ha detto a Oggi Sud – Ci sono bambini le cui istanze dei bisogni vengono portate alla luce dai colleghi regionali, invano, perché la Garante nazionale ci convoca in Conferenza nazionale di garanzia sempre meno spesso e quasi sempre con all’ordine del giorno i minori stranieri non accompagnati (l’ultima volta quasi un anno fa) o altri motu proprio e le nostre esigenze possono andare a farsi friggere».
Duro anche il responsabile lombardo, Massimo Pagani: «Filomena Albano, con le sue modalità autoreferenziali, svilisce e sminuisce il nostro ruolo di difensori dei bambini e degli adolescenti sul territorio». Per Jacopo Marzetti, garante del Lazio, «in tre lettere, distanziate pochi giorni l’una dall’altra, abbiamo ricevuto dalla Garante nazionale soltanto inviti a celebrazioni o richieste di dati. Non siamo mai stati chiamati all’ elaborazione di linee guida condivise per far fronte a tutte le emergenze che coinvolgono i nostri minori». Duro anche Ludovico Abbaticchio, responsabile della Puglia: «Non ci si può occupare solo di minori stranieri non accompagnati».