Pranzo Di Maio-Grillo, molti gossip e una sola certezza: il M5s è alla frutta
I retroscena del pranzo di sabato tra Beppe Grillo e Luigi Di Maio svelano una vera e propria faida interna ai pentastellati.
Di Maio nella villa livornese del Garante avrebbe discusso su come dare «subito una scossa» al Movimento. E dunque, secondo Il Messaggero, addio alla deroga del secondo mandato. Sì, invece, alle alleanze con le liste civiche, riorganizzazione sui territori e ristrutturazione interna. Per Alessandro Di Battista si farebbe largo il ruolo di quello che una volta nei partiti di sinistra era il “capo dell’organizzazione”. Di fatto il numero 2.
Diversi sottosegretari a rischio
Martedì, inoltre, inizierà il “processo” ai sottosegretari. «Alcuni di loro non rispondono né al telefono né alle mail», si è lamentato più di un senatore e deputato grillino. Ecco allora pronta la graticola. Prima il sottosegretario terrà una relazione spiegando cosa ha fatto, successivamente, sarà sottoposto a un voto finale. «Ogni parlamentare lascerà per ogni sottosegretario una valutazione anonima non vincolante – ha scritto Di Maio in un messaggio riservato inviato ai sottosegretari – che poi verrà valutata con il massimo della riservatezza dai direttivi dei gruppi e da me come capo politico. Successivamente si passerà ai ministri».
L’eventualità è che saltino parecchie teste
Il vicepremier avrebbe chiesto al fondatore del M5s la testa del presidente della Camera. Durante il pranzo, rivela La Stampa, è stato toccato più di una volta l’argomento “Roberto Fico”. Di Maio sa che il presidente della Camera è legato a doppio filo con Grillo. I due si sentono spesso, le posizioni coincidono, ed è per questo che a Grillo viene chiesta una intercessione: «In questo momento di difficoltà, mentre ci stiamo riorganizzando e il governo è in una fase delicata, Roberto deve essere propositivo», avrebbe detto Di Maio al fondatore.
Fico è un problema per il M5s: “Ci fa perdere voti”
«Deve essere un valore aggiunto per il M5S – avrebbe proseguito Di Maio -, senza cercare sempre lo scontro con Salvini». Nei pensieri del leader girano ancora fastidiosamente le ultime uscite pubbliche di Fico, dalla polemica della festa del 2 giugno dedicata anche «ai migranti e ai rom», fino alla sua astensione dal voto online per riconfermare Di Maio alla guida del Movimento.
Secondo l’indiscrezione del quotidiano Grillo, da parte sua, non si è esposto. Ma «è al fianco di Luigi in questo momento di riassetto del partito», filtra da ambienti M5S al termine del pranzo.
Il retroscena del Corriere: Toninelli il primo a saltare
Il Corriere, invece, svela che Di Maio con Grillo ha ammesso gli errori della strategia post Politiche, ha ascoltato la replica del garante (sempre molto diretto) e ha discusso del ventilato rimpasto e della possibilità di «sacrificare» alcuni ministri, a partire da Danilo Toninelli e Giulia Grillo. Ma lo showman venerdì si era speso in un vero e proprio endorsement per il ministro della Salute, lodando il «risultato storico della nostra Giulia Grillo» ottenuto sul fronte della trasparenza del prezzo dei farmaci.
La smentita di rito del M5s
Non poteva mancare la smentita dei grillini. «Quanto riportato stamani da alcuni organi di stampa circa l’incontro tra il vicepremier Luigi Di Maio e Beppe Grillo è destituito di ogni fondamento. In particolare, in merito allericostruzioni de la Stampa e del Messaggero, quanto viene scritto è del tutto falso e corrispondente alla personale e invidiabile fantasia dei cronisti». L’unica certezza è che il M5s è alla frutta.