Rai, “L’approdo” di Lerner vince la sfida tv: deve ringraziare il “nemico” Salvini

4 Giu 2019 13:03 - di Francesca De Ambra

Buona la prima per Gad Lerner. Ma prima di esultare – come fa il renziano Michele Anzaldi – per il lusinghiero 7,4 per cento di share raccolto su RaiTre dall’esordio de L’approdoprudenza consiglierebbe di aspettare almeno la seconda puntata. Troppo forte ancora è l’eco delle polemiche che da tempo vedono il conduttore radical-chic opporsi a chiunque osi mettere in dubbio le magnifiche sorti e progressive legate all’immigrazione senza controllo per non calcolarvi la tara di un effetto attesa che spesso conta più di mille accorgimenti tecnici. E ancor più forte è il legittimo sospetto che l’indice di gradimento della trasmissione sia stata in qualche misura dopata dal battage più o meno involontario che l’ha preceduta e che fa dire a molti, e noi tra questi, che gran parte della farina macinata da L’approdo viene più dal sacco di Salvini – la puntata era dedicata alla Lega – che da quello di Lerner. Il quale, tutt’al più, potrebbe a buon diritto reclamare un premio alla furbizia. Eh sì, perché nella vita non basta saper selezionare gli amici. Ancor più importante, a volte, è scegliersi i nemici. E Lerner è stato abilissimo a surfare sulla cresta dell’onda elettorale leghista e a dirottarla verso la sua trasmissione con  relativo pieno di ascolti. Ma il bello viene ora. Già, perché lo share televisivo è in questo in tutto simile al consenso elettorale: il difficile non è tanto ottenerlo quanto mantenerlo. Tanto più in Rai, dove davvero non si contano quelli che credevano di appiccare roghi purificatori quando erano, in realtà, solo effimeri fuochi di paglia.

 

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *