Ricerca, un progetto targato Enea offre nuove speranze ai malati di diabete
Arriva dalla tecnologia l’ultima novità in materia di contrasto al diabete. Si tratta dell’utilizzo di innovativi mini elettrodi 3D per monitorare e stimolare la produzione di insulina del pancreas nel trattamento di alcuni tipi di diabete, come quello alimentare. È l’obiettivo del progetto di ricerca Empatia, acronimo che sta per E-Modulation of PAncreaTic Islet Cells, sviluppato da un gruppo di ricercatrici di ingegneria robotica, biomedica e neuromorfica provenienti da New York University, Universität Zürich, Cnr ed Enea nel ruolo di coordinatore. «In Italia – spiega la ricercatrice Enea Silvia Bossi che coordina le attività di ricerca – le persone affette da diabete mellito di tipo 2 sono oltre 3 milioni, circa il 5 per cento della popolazione». Il progetto Empatia si prefigge appunto il compito di migliorare la qualità della vita dei pazienti, portando innovazione nel trattamento di questa malattia che colpisce principalmente gli adulti, ma in crescita anche tra i più giovani a causa dell’obesità. Alla base del progetto c’è l’utilizzo di interfacce neurali per la neurostimolazione del pancreas al fine di regolare le sue funzioni endocrine. Quando nella funzione di monitoraggio sarà rilevato un quantitativo di insulina insufficiente a metabolizzare gli zuccheri nel sangue, l‘elettrodo interverrà per stimolare il pancreas a produrne di più.