Sala posa con i calzini arcobaleno per i diritti Lgbt. Il web lo ridicolizza
Non cessa di suscitare polemiche la foto con cui si fatto immortalare il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, alla vigilia della “settimana” dell’orgoglio Lgbt in città. Il sindaco ha assicurato: «Non ci sarò ma farò sentire la mia presenza per i diritti Lgbtq+». La sua presenza, con questo scatto ridicolo è assicurata. Sala sui suoi profili social ha publbicato questo scatto «per dare il via alla Pride Week, patrocinata dall’amministrazione, che si concluderà il 29 giugno.«Da domani, Pride! – si legge nel commento alla foto -. Per una Milano dei diritti. E dei doveri». Sui social l’iniziativa arcobaleno del sindaco non è che susciti grandi applausi. Al netto dei laudatores – c’è chi gli scrive che lo vorrebbe sindaco di Roma…- c’è chi invece ha criticato duramente Sala. Rinfacciandogli, di fatto, la gestione fallimentare dell sua giunta, punto per punto.
I milanesi: «Hai peggiorato la nostra vita»
«Sala come sindaco di Milano verrà ricordato solo per i gay pride e le tavolate multietniche, ecco la sua notorietà!», irride sarcastico un utente su profilo Fb di Sala. «Ma per i milanesi che ci vivono (e non nella zona 1 come lui ed i suoi amici radical chic, immuni ai problemi dei comuni mortali) sarà sempre ricordato per aver creato tasse e balzelli di ogni genere e per aver peggiorato la vita dei milanesi», scrive una signora.
«Quartieri ridotti a ghetti»
Il web si scatena. «Area B, autovelox fuori norma, parcheggi blu a pagamento ovunque periferie incluse, aumento tariffe atm, modifiche assurde alla viabilità, lavori infiniti che stanno stravolgendo la città per M4 e facendo chiudere molte attività, strade indecenti piene di buche (mai viste prima di lui così a Milano), periferie abbandonate, stazione Centrale (che non è periferia) con bivacchi, violenza sui mezzi pubblici», leggiamo sul profilo di Sala. Ancora: «Unico sindaco a Milano che non rende gratuiti i parcheggi dentro area C nemmeno nelle settimane centrali ad Agosto, quartieri ridotti a ghetti di extracomunitari, invasione di negozi “etnici” senza controllo e di dubbia natura…è sufficiente? ».
In certi quartieri della mia città, indossando dei calzini così, ti potrebbero anche picchiare…ma non per razzismo/bullismo, ma per mancanza di “creanza”….di educazione e ritegno nel vestire. °_°…….:-D
Diciamo che il minimo è che ti prendono per i fondelli : “vattene a casa a cambiarti và, che è meglio ! “
Domani ci mostrera’ le sue mutande arcobaleno e…rosse