Salvini e Di Maio (ri)fumano il calumet della pace. Poi, in coro: «Andiamo avanti»
È durato circa un’ora, a Palazzo Chigi, l’atteso faccia a faccia tra i due vicepremier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Un incontro su cui, fino all’ultimo, è stato mantenuto il massimo riserbo, con il leader della Lega che ha depistato i cronisti, assicurando, lasciando l’abitazione romana, che nessun vertice era in programma e di essere diretto al Viminale. La sua auto, invece, ha imboccato la strada per Palazzo Chigi, entrando nella sede del governo da Piazza del Parlamento. Ad attenderlo l’altro vicepremier, che aveva ritardato il viaggio a Campobasso, dove era atteso per un comizio alle 17. I due si sarebbero visti negli uffici del vicepremier del Carroccio. Salvini, lasciando dopo circa un’ora Palazzo Chigi, si è fermato per un breve scambio con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, che lo ha accompagnato nel cortile prima che il ministro salisse a bordo della sua auto.
Un incontro ”utile, positivo e cordiale” per fare il punto sulle priorità da realizzare in tempi brevi e per riavviare un dialogo costruttivo con l’Europa che rimetta al centro ”dopo anni di governi passivi gli italiani”. E’ quanto si legge in una nota congiunta M5S-Lega seguita all’incontro a Palazzo Chigi tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Per Di Maio e Salvini ”il governo deve andare avanti”. “I maggiori incassi dell’Irpef e dell’Iva quasi dell’8 per cento e la diminuzione della disoccupazione rispetto al 2018 nei primi quattro mesi di quest’anno ci dicono che siamo sulla buona strada”, si legge ancora nella nota congiunta M5S-Lega. E, tra gli obiettivi da realizzare per il governo giallo-verde “l’abbassamento delle tasse”, argomento che i due vicepremier considerano “prioritario per il rilancio del Paese. Servono misure straordinarie e nessun aumento delle tasse per lo sviluppo dell’economia”, conclude la nota.