Salvini sfida Di Maio sulla manovra, Di Battista provoca: “Il governo non durerà”

23 Giu 2019 10:35 - di Lucio Meo

Una sfida, l’ennesima, e a lanciarla è stato ieri di nuovo Matteo Salvini. Dopo il botta e risposta con Di Maio sul taglio delle tasse – condizione essenziale posta dal leghista per la tenuta del governo -, il ministro dell’Interno compie un’invasione di campo di fatto entrando nel territorio del collega vicepremier con l’annuncio della convocazione al Viminale delle parti sociali. “Entro luglio – ha infatti assicurato ieri Salvini commentando la manifestazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil di Reggio Calabria e rispondendo al leader della Cgil Landini sull’autonomia – inviterò i sindacati al Viminale, con altri rappresentanti del lavoro, del commercio, dell’impresa e dell’agricoltura per confrontarci e ragionare insieme sulla prossima manovra economica”. Poi la frecciata al leader Cgil: “Manderò a Landini, che evidentemente non la conosce, una copia della proposta sull’autonomia che finalmente – ha sottolineato – porterà merito e responsabilità anche ai politici del Sud. Sono sicuro che in un anno questo governo abbia fatto di più rispetto ai governi di sinistra che ci hanno preceduto per lavoratori e precari. Con la flat tax per famiglie, lavoratori e imprese faremo ancora di più”.

La replica dei Cinquestelle è arrivata ieri sera dalla Sicilia, per voce di Alessandro Di Battista: “Il governo dura? Non lo so: perché vedo Salvini che provoca tutti i giorni. E sono convinto che nella sua logica ci sia l’idea di mandare tutto all’aria per mero tornaconto personale». Il numero due del M5S sul palco, intervenendo all’evento Rousseau City Lab di Catania, si è soffermato a lungo sui rapporti con Salvini: “Ogni giorno si “berlusconizza” di più: farà trapianti, inizierà a mettere i tacchi. Sarà più Berlusconi di prima. A Salvini mandai un messaggio prima della formazione del governo e gli dissi “Molla Berlusconi” che possiamo fare un sacco di cose. Per cui il mio non è un attacco personale a Salvini. Vorrei che attaccasse i poteri forti e decidesse di stare dalla parte degli italiani.

E Di Maio? Anche da lui è arrivata una frecciata a Salvini, con una battuta sull’utilizzo dei voli di Stato in occasione della campagna elettorale.

 

 

Nessuna replica – almeno finora – da parte dei 5S, che all”invasione’ di Salvini nello spazio delle competenze del ministro dello Sviluppo Economico rispondono con il silenzio. A protestare è però l’opposizione, che attacca attraverso il coordinatore della segreteria Pd, Andrea Martella: “Salvini annuncia che entro il mese di luglio comincerà a fare il suo lavoro e convocherà i sindacati al Viminale sulla manovra. Peccato che gli stessi sindacati, delle forze dell’ordine, chiedano a Salvini il rinnovo del contratto scaduto da oltre 170 giorni, senza ascolto. Le solite promesse buone per un tweet“.

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