Sanità: ogni anno 35mila denunce contro i medici. Lo Stato ci rimette 12 miliardi

8 Giu 2019 15:31 - di Redazione

Sanità alla sbarra: ammontano a 35.600 le azioni legali che ogni anno si aprono in Italia contro medici e strutture sanitarie pubbliche, mentre altre 300mila giacciono nei tribunali. Cause che nella maggior parte dei casi si traducono in un nulla di fatto, considerando che, spiega Pierluigi Marini, presidente dell’Associazione chirurghi ospedalieri italiani (Acoi),  «il 95 per cento nel penale e il 70 per cento nel civile si concludono con il proscioglimento». A preoccupare sono anche i costi del fenomeno per lo Stato, legati al “buco nero” della medicina difensiva, che arrivano a sfiorare i 12 miliardi di euro all’anno (11,87 mld nel 2018): 1 miliardo al mese, 1.543 euro a persona l’anno. Secondo un report messo a punto dall’Associazione, «i contenziosi sono in buona parte attivati nelle regioni del Sud e nelle Isole (44,5 per cento), mentre al Nord siamo al 32,2 e nelle regioni del Centro al 23». L’area professionale a maggior rischio è la chirurgia con il 45,1 per cento dei sinistri. L’errore chirurgico (presunto tale) è l’evento che viene denunciato con maggiore frequenza (34,9 per cento), seguito da errori diagnostici (18,5) e terapeutici (9,4).

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