Saviano spudorato annuncia il blitz buonista: presenterà il suo libro sulla Open Arms
Il tour auto-promozionale permanente di Roberto Saviano riparte da Napoli da dove – come ha annunciato dallo stesso scrittore ai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital – l’autore di Gomorra ha in mente un blitz – telefonato – a bordo della nave Open Arms della Ong spagnola. ce n’è abbastanza, insomma, perché la notizia faccia rumore…
Saviano annuncia il suo prossimo blitz auto-promozionale: presenterà il suo libro a bordo della “Open Arms”
E così, magari per differenziarsi in originalità dalla pletora di buonisti dem pro accoglienza; pur di compiere un gesto eclatante che, unendo il famigerato ritorno a Itaca del peregrino per eccellenza – in giro da Roma a New York a diffondere il verbo buonista e le parabole politically correct contro il ministro dell’Interno e i suoi “famigerati” decreti sicurezza – e la sortita piratesca sul vascello della Ong protagonista di scorribande finita a più riprese nei guai, alzano un polverone che per i proseliti del rito Saviano, ricade sotto forma di polvere di stelle più glomour sull’immagine del giornalista, e pure con tanto di benefici per la sua operazione editoriale. Dunque, come rimarca tra gli altri in queste ore il sito de Il Giornale che rilancia la notizia, «Lo scrittore, per l’occasione, torna nella sua Napoli e si imbarcherà sulla nave ormeggiata al porto cittadino per fare pubblicità alla sua ultima fatica letteraria, In mare non esistono taxi, edita da Contrasto, e per fare, ancora una volta, propaganda pro-accoglienza».
Una trovata buonista che cozza decisamente con i metodi della Ong spagnola…
Che trovata, e che astuzia il nostro aedeo dell’accoglienza: stavolta torna nella sua Napoli per improvvisare addirittura un blitz organizzato a seguito del quale andrà a imbarcarsi sulla nave dell’Ong ormeggiata al porto per presentare il suo nuovo libro ovviamente intestato alla causa. E a bile a usare le parole, ferri del suo mestiere, per concentrare su di sé l’attenzione e perorare le battaglie che combatte dalla scrivania e dai pulpiti televisivi, Saviano presentando e commentando la sua ultima iniziativa propagandistica sottolinea prima di essere alle prese con qualcosa per lui «davvero super emozionante: Innanzitutto ritorno a Napoli, cosa non facile per me e sempre carica di emotività», poi, tanto per non perdere colpi e unire l’utile al dilettevole, con un colpo indirizzato a Salvini e un assist a favore della Open Arms, aggiunge: «Quella nave ha salvato migliaia di persone e combatte la valanga di fango e di bugie che vengono sistematicamente dette su queste ambulanze del mare»… Peccato che, tra un pensiero rivolto al «significato importantissimo» della sua prossima “impresa” perché «Napoli è città che resiste – e anche qui il termine non è scelto a caso – aprendo i porti: esserci è un momento di sintesi. Dobbiamo ragionare su questa propaganda continua che ha il solo obiettivo di distrarre dai reali temi che non sanno affrontare, da quelli fiscali a quelli economici, passando per la sicurezza e la gestione dei migranti – e un j’accuse puntato direttamente contro il Viminale e l’esecutivo – «Preferiscono togliere diritti e millantare accuse» insiste il giornalista – tralascia di dire che la Ong sulla cui nave Saviano sta per salire è finita al centro di caos, polemiche e inchieste da oltre un anno…
Ecco il curriculum non proprio esaltante delle attività della Ong che Saviano tralascia di ricordare
E non solo per il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, che è l’accusa già più volte contestata alle associazioni di volontari che soccorrono migranti in mare, ma anche nel mirino della Procura di Ragusa che ha contestato agli operatori, a chiusura delle indagini sui «salvataggi» effettuati nel 2018, anche l’accusa di violenza privata ai danni del governo italiano, ed in particolare del ministero degli Interni, Salvini. E che, tanto per non farsi mancare nulla, sempre la Open Arms, avrebbe usato un altro “trucchetto” per far sbarcare i migranti in Italia: una volta giunti nelle acque maltesi, sempre secondo i giudici che hanno affrontato la vertenza, gli operatori di Open Arms avrebbero omesso di richiedere alle autorità della Valletta l’autorizzazione allo sbarco o l’indicazione di un porto sicuro, nonostante le sollecitazioni delle autorità italiane e spagnole: pertanto avrebbero costretto le autorità italiane a concedere loro un approdo in territorio italiano. E tra una forzatura e un’altra, tanto per tenersi in allenamento, la Open Arms, ha pure fatto piovere maledizioni su avversari e figli di nemici politici, lanciati a razzo a suon di tweet. Ma tutto questo Saviano lo sa o se ne è dimenticato?