Scrittrice 75enne: «Sono stata violentata da Trump». E lui: «Vergognati, dici balle»

22 Giu 2019 9:43 - di Redazione
Trump

All’appello mancava una nuova accusa di abuso sessuale. E proprio quando i sondaggi hanno ribaltato la situazione in favore di Trump, arriva il dito puntato contro di lui. Puntuale come un orologio svizzero. Una giornalista accusa il presidente Usa di averla aggredita e violentata. A suo dire, sarebbe accaduto in un camerino di un grande magazzino di lusso newyorkese. Non oggi, però: oltre 20 anni fa.

Ad accusare Trump la 75enne Jean Carroll

Jean Carroll, famosa negli anni Novanta per una rubrica di consigli su Elle e autrice di diversi libri, ha fatto un resconto dettagliato dell’aggressione. Il contenuto si trova – guarda caso – in un libro in uscita. La giornalista ora ha 75 anni. Racconta che i fatti risalgono al 1995, quando incontrò Trump, allora un famoso immobiliarista, nei magazzini Bergdorf Goodman. Trump la riconobbe e le chiese un consiglio per l’acquisto di lingerie per una donna. Ma quando i due arrivarono nei camerini, Trump divenne violento e la stuprò, secondo quanto raccontato da Carroll. La 75enne dice di non aver denunciato prima questo episodio per paura dell’umiliazione pubblica.

Il presidente Usa replica duramente

Trump ha smentito ogni accusa, affermando di non aver mai incontrato Carroll e che il suo libro dovrebbe essere «venduto come fiction». Trump ha accusato Carroll di aver inventato la storia per vendere il suo libro, paragonandola alle donne che «hanno accusato falsamente» il giudice della Corte Suprema Brett Kavanaugh. «Vergogna per chi inventa false storie di aggressione per farsi pubblicità, vendere un libro o per motivi politici, come Julie Swetnick che ha accusato falsamente il giudice Justice Brett Kavanaugh», ha detto il presidente Usa. «È un male che le persone credano a queste storie, soprattutto in totale assenza di prove».

«Dietro la giornalista c’è il Partito democratico»

Infine, Trump suggerisce che vi possano essere i democratici dietro alle «false accuse» di Carroll: «Se qualcuno ha informazioni che indichino che la signora Carroll o il New York Magazine stiano lavorando con il Partito democratico, per favore si faccia avanti il più presto possibile». Carroll afferma di aver parlato allora dell’aggressione con due amiche. Durante la scorsa campagna elettorale almeno 15 donne si sono fatte avanti per accusare Trump di molestie sessuali.

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