Sea Watch, ora l’Olanda scarica la capitana. Ma sui migranti avverte: «Teneteveli voi»
L’Olanda, ora che la capitana della Sea Watch 3 è agli arresti domiciliari, la critica e prende le distanze dalla decisione di dirigersi con la nave (che batte bandiere olandese) verso Lampedusa. In una lettera al ministro Matteo Salvini, pubblicata in esclusiva dal Corriere della Sera, la segretaria di Stato olandese all’immigrazione, Ankie Broekers-Knol, osserva che, anziché dirigersi verso l’Italia, la nave della ong tedesca sarebbe “potuta tornare in Libia o andare in Tunisia”. Matteo Salvini anche nelle ultime ore aveva attaccato l’Olanda su Facebook, accusandola di «menefreghismo» sulla questione dei migranti extracomunitari. Nella lettera la segretaria di Stato olandese sottolinea che la Rackete si sarebbe anche potuta dirigere verso il porto olandese di competenza, ma fa anche notare a Salvini che «contrariamente a quanto Lei dichiara nella sua lettera, non ha mai chiesto di sbarcare in Olanda». E poi ancora: per il governo dell’Aja il fatto che una nave batta la bandiera di un certo Stato, non implica che questo sia obbligato ad “accogliere le persone soccorse”. Quindi, prosegue la segreteria di Stato olandese, l’Aja «è pienamente impegnata a rispettare l’obbligo di salvataggio delle gente in mare imposto dalla legge internazionale. Tuttavia, come lei (Salvini, ndr) giustamente dice, le operazioni della Sea Watch 3 non dovrebbero contribuire alle attività criminali dei trafficanti». E poi ribadisce che, «in assenza di una prospettiva di cooperazione verso una soluzione concreta e strutturale come quella indicata nelle conclusioni del Consiglio Europeo del giugno 2018», ha deciso di non partecipare più oltre agli schemi di sbarco ad hoc e che «non prenderà più migranti dalle operazioni Sar (Safe and Rescue, ndr) in un’area ampiamente colpita dalle attività dei trafficanti di esseri umani».
Sea Watch,Broekers-Knol verrà a Roma
Nei prossimi giorni la Broekers-Knol verrà a Roma per avere colloqui bilaterali con Salvini. Sempre in un’intervista esclusiva al Corriere della Sera, Ankie Broekers Knol ha poi precisato alcuni altri punti della posizione dell’Olanda: «I Paesi Bassi sono acutamente consapevoli della pressione migratoria sull’Italia negli ultimi anni, e particolarmente della pressione sproporzionata sperimentata fino alla metà del 2017. Inoltre, l’Olanda ha sempre riconosciuto l’impegno e la leadership italiana. È anche per questo che ha dimostrato la sua solidarietà in molti modi, per esempio contribuendo allo schema di ricollocamento temporaneo. Grazie allo sforzo dell’Italia e al sostegno degli altri Stati membri fra cui l’Olanda, gli arrivi illegali e le richieste di asilo in Italia sono calati in modo drammatico dalla metà del 2017». Ma la situazione è tutt’altro che risolta. Come si legge sul Corriere della Sera, la segreteria di Stato olandese spiega che «noi abbiamo registrato in questo periodo successivo alla crisi migratoria un continuo, alto numero di richiedenti asilo, molti dei quali provenienti dall’Italia. Questi movimenti sono un altro problema che dobbiamo affrontare».