Sea Watch, Salvini: «Chi non si ferma all’alt viene arrestato»
“Se qualcuno stasera non si ferma alla paletta dei carabinieri viene arrestato, mi domando perché non ci sia identico intervento da parte di chi di dovere nei confronti di chi è reiteratamente al di fuori della legge”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini in conferenza stampa al Viminale parlando della Sea Watch. “È come uno che non si ferma al blocco stradale”, ha aggiunto.
Avvertimento all’Ue: «Potremmo anche non identificare i migranti»
Il ministro dell’Interno lancia anche un avvertimento alle autorità dell’Unione europea: “Non vorrei ricorrere ad iniziative contrarie alla normativa Ue come ad esempio non identificare i migranti che arrivano in Italia. Se la legge italiana non sarà rispettata possiamo considerare di non inserire in banca dati i dati di nessun immigrato, così che siano liberi di andare dove meglio credono”. E ancora: “Io continuo a non autorizzare alcuno sbarco”. Salvini lancia inoltre un duro attacco alla “capitana” Carola accusata di “rompere le palle in Italia”. “Mi domando come possa il governo tedesco permettere a una di dire ‘sono nata bianca, ricca e tedesca’ e me ne frego delle leggi italiane”, ha continuato.
Innanzitutto bisogna capire quali sono le dichiarazioni del comandante della Sea Watch 3 e quelle del medico di bordo in relazione alla salute dei clandestini e del personale di bordo. Avendo navigato continuativamente per mesi in gran cabotaggio (per esempio tra Argentina e Giappone con sosta in rada in Sud Africa per 12 ore) e avendo affrontato rade di svariate settimane (per esempio al largo di Buenos Aires) prima dell’ingresso nel porto di Rosario (in Argentina), posso affermare con cognizione diretta e personale di causa che le affermazioni di questi signori sono verosimilmente fasulle. Io parlo di oltre 40 anni fa, quando la vita era più difficile di oggi e Pulcinella diceva che in mare non ci stanno taverne. Per tornare in argomento ritengo che dopo avere acquisito le dichiarazioni ufficiali del comandante e del medico di bordo debbano essere verificati gli stati di salute di ogni occupante la nave. Bisogna preparare una relazione completa ed esaustiva. I costi sostenuti, gravati delle eventuali penalità previste, vanno presentati in solido ai responsabili in relazione alle normative comunitarie. Io valuto che l’eventuale danno provocato da Sea Watch 3 possa essere valutato in 42 miliardi di euro da corrispondere all’Italia da parte dei governi olandese e tedesco in solido.