Sea Watch, si rischia la beffa finale: la Ong denuncia le autorità italiane alla procura di Agrigento

27 Giu 2019 15:10 - di Redazione

Dal possibile arresto della comandante Carola Rackete, alla denuncia per la violazione delle acque territoriali, agli estremi per una pesante multa ai responsabili della Sea Watch, non è escluso che alla fine arrivi la beffa e che siano le autorità portuali italiane a rischiare l’incriminazione. La Sea Watch, infatti, per il tramite dei suoi legali Alessandro Gamberini del foro di Bologna e Leonardo Marino del foro di Agrigento, “hanno trasmesso un esposto alla Procura della Repubblica di Agrigento per portare all’attenzione dei magistrati i tratti essenziali della vicenda, relativa alla presenza, avanti al Porto di Lampedusa, della nave Sea Watch 3, con a bordo, oltre all’equipaggio, 43 persone, tra le quali 3 minori non accompagnati, soccorsi in data 12 giugno 2019 in acque internazionali, a circa 47 miglia dalle coste libiche”. Un vero e proprio esposto con il richiamo a degli estremi di reato. «Attraverso la ricognizione del caso già segnalata dal Capitano della Sea Watch 3, Carola Rackete, alla Guardia Costiera nella giornata di ieri – affermano i legali in una nota -, si vuole contribuire alla valutazione circa la sussistenza di eventuali condotte di rilevanza penale, poste in essere dalle autorità marittime e portuali preposte alla gestione delle attività di soccorso, nonché demandare alla valutazione dell’autorità giudiziaria l’adozione di tutte le misure necessarie a porre fine alla situazione di gravissimo disagio a cui sono attualmente esposte le persone a bordo della nave». Finirà con la beffa?

Commenti

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  • Alberto Lazzari 28 Giugno 2019

    Cosa si aspetta ad abbordare la nave e trainarla sotto scorta in Libia per lasciare ai libici nave equipaggio naufraghi e la capitana…qualche tempo sotto i cieli libici non gli farebbe male.

  • Carlo Cervini 28 Giugno 2019

    La Magistratura velocissima e solerte ad intervenire per far sbarcare i profughi e denunciare Salvini per sequestro di persona, adesso non interviene, ne arresta il comandante e l’equipaggio, ne sequestra e confisca la nave pirata e si gira dall’altra parte…………..tutti sono uguali davanti alla Giustizia sta scritto solo sul bancone del tribunale……………..

  • florio 27 Giugno 2019

    Speriamo di no!! Quale beffa?? Questi disgraziati li ha imbarcati un manipolo di deficienti,circuiti da qualcuno, bisognosi di attenzione mediatica, che con il business orchestrato, guarda caso da nostri connazionali (ci sono sempre loro dietro queste improvvisazioni mediatiche, che danneggiano inevitabilmente l’immagine di questo paese), ovverosia cattomafiosi dediti ai traffici di irregolari, con i conseguenti danni che sono ormai sotto gli occhi di tutti, orbene gestiti da vere cosche mafiose (evidentemente i traffici di droga e armi rendono poco per la forte concorrenza) patrocinate chissa’ mai da soggetti pubblici, e perche’ no, individui che tutti i giorni vediamo sbraitare a squarciagola attraverso i media consenzienti, le loro ideologie, frasi pseudo buoniste, farlocche, con l’unico obbiettivo ordunque di guadagnarci soldi a palate, e, quando la situazione riguardo l’ordine pubblico diverrá ingestibile, questi corrotti, mafiosi, troveranno il loro rifugio, con le ricche prebende accumulate dei loro crimini, nei posti agognati dei paradisi fiscali. Come mai la giustizia non indaga????? Mi esprimo meglio! Perche’ nessuna procura ad oggi ha avviato indagini sulle connessioni di questi traffici illeciti IRREGOLARI, che si protrae ormai da parecchi anni, piu’ di un decennio tanto per intenderci, e tutte le connessioni, implicazioni, eventuali collusioni politico istituzionali, magari in combutta con associazioni, organismi enti finanziari internazionali criminali!!! Gia’ degli organismi europei, ed americani si sono espressi non molto tempo fa sulle mancate iniziative di tipo giudiziario conoscitivo in tal senso, necessariamente volte nel portare alla luce, e a conoscenza dell’opinione pubblica questi intrecci, e con il fine di reprimere e prevenire, l’ origine, le cause, eventuali connessioni tra criminalitá organizzata ed intrecci politico mafiosi, nel modus operandi di questi traffici illeciti e criminosi che si perpetua in maniera ingiustificata ormai da troppo tempo. A rimetterci per primi da questa situazione, ormai fuori controllo, sono e saranno ancora di piú i cittadini italiani, e gli stranieri che vivono in maniera dignitosa in questo paese, nonché, buona parte di quei poveri disgraziati che dietro false promesse, e il pagamento di ingenti somme attraversano il mare salvo poi trovarsi con un pugno di mosche in mano. Considerato che molti, inevitabilmente, alla faccia degli pseudo buonisti criminali, vengono arruolati dalla criminalita’organizzata, non possano altresi gravare poi sulle tasche vita natural durante, come gia’ succede, ancora, purtroppo in certe amministrazioni locali, a carico del contribuente!!! Questo tipo di assistenzialismo, gravame, fuorviante, sostenuto e difeso a spada tratta da soggetti politici e pubblici che hanno sgovernato questo paese in tempi non recenti, spero non abbia piu’ a ripetere!! In questo caso riportato dall’articolista resta da vedere come si muove la giustizia, se lavora nell’interesse dei cittadini di questo paese, o per conto di qualcun altro!!! Aggiungo, di Salvini in Italia ce ne vorrebbero migliaia, purtroppo ce n’é uno soltanto! Gli altri che fanno? Dormono? Chi dorme non piglia pesci!!! bye bye….

  • gianni 27 Giugno 2019

    Se dovesse finire come dite nell’articolo, cosa che temo anch’io, avremmo la certezza “istituzionale” di vivere nella “Repubblica delle Banane” o meglio “dei Cetrioli”. Ma anche
    se dovesse finire con il sacrosanto arresto della “Kapitana”, rimane il fatto che troppe leggi in Italia devono essere cambiate in modo radicale.

  • Giuseppe Tolu 27 Giugno 2019

    Come, ma la capitana (non il capitano) non dovrebbe essere già agli arresti!?!? A già, la magistratura italiana ….