S’inasprisce lo scontro dentro FI, Toti a Gelmini: “Perché hai paura del dibattito”?

30 Giu 2019 18:31 - di Redazione

«Ma perché la Gelmini, la Biancofiore e altri hanno così paura del dibattito? Poca abitudine? Paura del giudizio dei nostri simpatizzanti e militanti? Già qualche nostalgia per i nominati, che ancora son tutti li? Dai, dite la vostra invece di criticare chi dice la sua. La Democrazia che vogliamo è anche per voi!». L’affondo del Presidente Giovanni Toti parte dal suo profilo Twitter. All’interno di Forza Italia lo scontro è al culmine e inasprisce i toni di ora in ora. Una sorta di tutti contro tutti: e intanto che il redde rationem si consuma, si celebrano altri addii, altri strappi, altre polemiche…

L’affondo di Toti riparte dai social: ecco i tweet e i post delle repliche al vetriolo

Ma la tirata di Toti non si esaurisce in un tweet. «Non possiamo consentire che l’entropia, o peggio, l’egoismo di qualcuno, distruggano tutto. Bisogna muoversi in fretta, azzerare tutto e ripartire con coloro che saranno scelti dal popolo di centrodestra di ogni luogo»: così, chiamato a commentare  l’uscita da Forza Italia di Guido Castelli, Giovanni Toti, sul suo profilo Facebook sottolinea la fuoriuscita di un altro componente del partito azzurro. «Un altro amico che ci saluta – esordisce Toti –. Dopo dieci anni di ottimo lavoro come sindaco di Ascoli, dopo aver portato in una città difficile per noi la nostra coalizione al 60% durante il suo governo, oggi anche Guido Castelli ha deciso di uscire da Forza Italia. Lo ha fatto, comprensibilmente, dopo aver fatto campagna elettorale per il candidato del centro-destra, che ha vinto, nonostante Forza Italia non abbia presentato la lista a suo sostegno. Lo ha fatto dopo che gli esponenti riconducibili al nostro movimento in consiglio comunale ieri hanno preferito votare per il Presidente dell’Assemblea proposto dal Pd, invece che per quello proposto dal centrodestra, per altro anch’egli uscito da Forza Italia. Ora, senza entrare nel merito della vicenda, dopo i precedenti addii del sindaco di Catania, del sindaco di Avola, di consiglieri regionali, di parlamentari, c’è ancora qualcuno che sostiene che non serva azzerare tutto al più presto? Che non serva andare a un confronto ovunque, città, regioni e Paese per far scegliere ai nostri sostenitori e militanti la linea politica e la classe dirigente?».

La risposta della Gelmini in una nota, il post di Ruggieri: sembriamo il peggior Pd

La replica della Gelmini al tweet di Toti non si fa attendere; e così, in una nota, la presidente dei deputati di Forza Italia risponde e rilancia: «Basta atti di prepotenza sui coordinatori regionali e in particolare su quello della Lombardia», esordisce nella sua riposta a Toti Maria Stella Gelmini, che poi aggiunge: «Non è con questo bullismo politico che i numeri della Lombardia passano a Toti. Stiamo aspettando tutti di definire le regole che ci porteranno al congresso e alle primarie. Nel frattempo il governatore ligure si occupi della sua regione e prenda atto che esiste una maggioranza nel partito che sostiene Salini e che si riconosce in Berlusconi. A villa Torretta c’era chi oggi si lamenta dimenticandosi di come è arrivato in parlamento. La stragrande maggioranza degli amministratori di FI era altrove e Toti lo sa. Li lasci lavorare come sanno fare e come fanno già. Forza Italia merita rispetto. In ogni grado e in ogni dove. È ora che Toti se lo metta in testa». E tra i due litiganti, arriva anche la mediazione di Andrea Ruggieri che, all’apice dello scontro in atto, si dice «sconfortato ragazzi. A leggere i giornali sembriamo il peggior Pd. Tutti a litigare sulle poltrone di un domani, addirittura qualche accenno polemico verso il Presidente Berlusconi (ma dove eravamo, tutti, nessuno escluso, senza Silvio Berlusconi?), e nemmeno l’ombra di uno straccio di idea da proporre agli italiani; zero novità sulla linea politica di Forza Italia; zero passi avanti sulla comunicazione. Siamo fuori dal dibattito politico nazionale, mentre il Governo accompagna veloce, a suon di cavolate, l’Italia verso la povertà». Così Andrea Ruggieri, deputato di Forza Italia, prende posizione su Facebook e aggiunge: «Ascolto Giovanni Toti, dalla cui nomina e relativa bontà sono anche stato convinto, che parla di rinnovamento, abbracciato a testimonial come Paolo Romani e Luigi Vitali (persone intelligenti, specie Romani – per carità –, ma rispettivamente da 7 e 4 legislature in Parlamento, per un totale di 42 anni, ed entrambi già candidati a tutto il possibile). Giovanni – prosegue Ruggieri – vorrebbe regole scritte entro due giorni, come se uno dovesse stendere quelle banali di un torneo di calcetto (ma le regole non dovrebbero essere scritte da lui, cui Berlusconi ha conferito l’incarico massimo nel partito, insieme al tavolo delle regole?); odo qui e lì lamentele e vaghe minacce e ultimatum contro Berlusconi, che magari, azzardo io, attende invece idee, proposte, soluzioni, e buona comunicazione, non chiacchiericcio sterile sui giornali e correnti per le poltrone. Dai, diamoci tutti un tono. Agli elettori sta roba arriva zero»…

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