Siria, ex portiere della nazionale muore in battaglia
È morto a 27 anni a causa delle ferite riportate ieri in battaglia Abdel-Baset al-Sarout, promessa del calcio siriano e portiere della nazionale giovanile che si era unito ai ribelli che combattono il regime di Bashar al-Assad. Lo ha annunciato all’agenzia Dpa Mostafa Maarati, il portavoce di Jaysh al-Izza, il gruppo ribelle affiliato all’Esercito siriano libero (Esl) in cui al-Sarout militava.
L’ex portiere, tra i primi atleti a voltare le spalle al regime quando scoppiò la rivolta nel 2011, è stato colpito nelle campagne della provincia di Hama, nella Siria centrale, durante gli scontri con le forze governative. Maarati ha spiegato che al-Sarout è stato portato in Turchia per sottoporlo a cure, ma è morto all’alba. Al-Sarout era diventato famoso per alcune canzoni anti-regime intonate durante le manifestazioni antigovernative a Homs, la sua città natale. Quando le proteste si tramutarono in un conflitto, l’ex promessa del calcio siriano non aveva esitato a unirsi ai ribelli diventando anche un comandante. Nella guerra in Siria, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, aveva già perso quattro fratelli e il padre. In diverse occasioni egli stesso era stato ferito.
Abdel Basset Sarout era stato il portiere dell’Al-Karamah, la squadra di Homs vincitrice di 8 scudetti (gli ultimi nel 2008 e nel 2009) nella serie A siriana. In un video, Sarout aveva raccontato di esser stato nominato secondo miglior giovane portiere d’Asia. Una promessa del calcio giovanile, tanto da essere stato tiolare della nazionale di calcio siriana Under-20. Per molti osservatori veniva considerato come probabile successore di Mosab Balhous, suo compagno di squadra nell’Al-Karamah, portiere simbolo del calcio siriano. Balhous con oltre cento presenze è considerato un vero e proprio monumento del calcio siriano. Sarout poteva forse avere la stessa sorte, ma la sua vita ha preso un’altra traiettoria. Fatale.