Sorpresa: fu la giunta Veltroni a concedere l’immobile a CasaPound. Ma l’Espresso questo non lo dice…
Nel giorno in cui l’Anpi presenta una denuncia in Procura contro CasaPound chiedendo lo sgombero immediato dell’immobile di Via Napoleone III a Roma, roccaforte del movimento della tartaruga, vale la pena di rileggere un articolo di qualche giorno fa di Maria Giovanna Maglie.
Perché? Perché l’articolo mette i puntini sulla “i” riportando la questione dell’immobile ai nastri di partenza. Sorpresa: fu la giunta Veltroni, con la delibera 206 del 2007, ad assegnare oltre mille alloggi tra i quali quelli che si trovano appunto nello stabile di via Napoleone III. Un “dettaglio” non trascurabile che pure non emerge né nelle inchieste dell’Espresso né in quelle della Corte dei Conti che ha calcolato il danno erariale dell’occupazione in 4 milioni e 600mila euro.
Con quella delibera del Campidoglio, approvata il 16 maggio 2007, l’immobile di via Napoleone III venne inserito tra le occupazioni storiche di Roma per l’emergenza abitativa. Dunque, anche se lo stabile di via Napoleone III è di proprietà del Demanio, l’allora amministrazione capitolina ha potuto “riconoscere” l’occupazione storica dell’edificio da parte di CasaPound, occupazione che risale al 2003.
“A risarcire il danno erariale – scrive Maglie – per omessa disponibilità del bene e mancata riscossione dei canoni dovranno essere nove dirigenti dell’Agenzia del Demanio e del Miur, proprietario dell’immobile di via Napoleone III”. Ma perché non chiedere spiegazioni anche alla giunta Veltroni? Quali ragioni spinsero gli amministratori a prendere quella decisione dodici anni fa?
Di quella delibera parlò Gianluca Iannone nel 2012 quando si disse che l’allora sindaco Gianni Alemanno aveva favorito i “fascisti del terzo millennio”: “Via Napoleone III è un’occupazione a scopo abitativo che rientra tra le occupazioni storiche di Roma riconosciute dal Comune e dall’allora sindaco Walter Veltroni con la delibera 206/2007. E’ uno spazio conquistato nove anni fa da un nucleo di famiglie che lo ha sottratto all’abbandono, lo ha riqualificato, e lo ha trasformato in un luogo di cultura e di aggregazione e, a quelle famiglie e alla città, nessuno potrà mai toglierlo, a prescindere dalla titolarità dell’immobile”. Iannone ricordava inoltre al Pd che “su un totale di 1.426 alloggi gestiti dal Campidoglio fuori bando, 17 sono assegnati agli inquilini di CasaPound e 1.409 a 33 occupazioni di sinistra, le stesse alle quali Veltroni assegnò addirittura la gestione dello sportello comunale per l’emergenza abitativa e che il partito di Marroni e Zingaretti coccola e protegge a scopo elettorale”.
Anche Simone Di Stefano ha parlato di quella delibera nei giorni scorsi e l’ex assessore della giunta Veltroni Morassut ha fornito in merito una spiegazione, giustificando l’atto amministrativo con il clima di dialogo che la giunta veltroniana intendeva instaurare con i movimenti giovanili, anche con quelli di destra. Morassut afferma poi che all’epoca CasaPound era un’altra cosa. In effetti all’epoca le capacità attrattive del movimento erano solo locali: poi arrivò la visibilità mediatica con l’assalto alla casa del Grande Fratello e la mutazione dei CasaPound in un’organizzazione nazionale fino alla discesa in campo elettorale (prima gli esponenti di CP gravitavano attorno a La Destra e alla Fiamma tricolore).
Nel can can mediatico degli ultimi mesi che ha come oggetto CasaPound e l’occupazione dell’immobile di via Napoleone III, funzionale alla narrazione allarmistica sul ritorno del fascismo, il particolare della delibera 206/2007 viene volutamente omesso. Il motivo? Censurare il fatto che si trattò, in origine, di occupazione a scopo abitativo. Del resto un corteo dei centri sociali sabato scorso a Roma invocava proprio lo stop agli sgomberi. Uno stop che evidentemente vale solo per certe “occupazioni” così come gli sgomberi – con la benedizione dell’Anpi – devono naturalmente essere a senso unico…
Veltroni? Buono e generoso col culo degli altri.
e gli immobili occupati illegalmente dai centri sociali e l’immobile pure occupato illegalmente, “esproprio” di un immobile addirittura privato, quello per intenderci dei fili della luce riattaccati, dove si fanno party con droga e “martini”, dove si affittano locali per manifestazioni dubbie, quelli no???????????