Strage di Erba, torna in Italia Azouz Marzouk: continuerò la mia battaglia per la verità

5 Giu 2019 19:47 - di Redazione

Dieci anni dopo Azouz Marzouk torna in Italia e prosegue, da Lecco accanto alla sua nuova famiglia, la battaglia “per la verità” sulla strage di Erba in cui ha perso il figlio Youssef di soli due anni e la moglie Raffaella Castagna. Era l’11 dicembre 2006 quando sotto i colpi di spranga e coltello viene massacrata la sua famiglia, insieme alla suocera Paola Galli e a una vicina di casa Valeria Cherubini. Un quadruplice omicidio per cui sono stati condannati all’ergastolo con sentenza definitiva Olindo Romano e la moglie Rosa Bazzi.  “Sono contento di essere tornato in Italia”, dice Azouz, dopo l’espulsione in Tunisia scattata in passato per reati legati alla droga. Prima la titubanza durante il processo, poi la convinzione crescente dell’innocenza dei coniugi Romano, oggi Azouz si dice “molto fiducioso di poter dimostrare la verità sulla strage di Erba. Anche i magistrati stanno iniziando ad avere dei dubbi, sono convinto che la mia espulsione sia stata voluta per farmi tacere e ora questo ritorno mi dà ancora più forza per la mia battaglia di giustizia”.  Le confessioni di Olindo e Rosa, un testimone oculare, tre gradi di giudizio univoci sembrano non bastargli. “Sono pronto a continuare la mia battaglia” e, per chi non ha mai disdegnato le telecamere, il racconto sulla strage di Erba potrebbe continuare anche sotto i riflettori: “Non ho un lavoro e una famiglia da mantenere, vedremo”. Per ora rispetto a un post con tanto di numero di telefono di un agente da contattare per rilasciare interviste a pagamento, Azouz assicura: “Non lo conosco, ho già avvertito il mio avvocato”.

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