Suggestive celebrazioni del “giorno più lungo”. Trump ai veterani: “Legami forgiati nella battaglia”

6 Giu 2019 14:54 - di Giovanni Trotta

Il suono di un solitario suonatore di cornamusa ha segnato questa mattina in Normandia l’inizo del secondo giorno di cerimonie per il 75esimo anniversario del D-Day. Theresa May e Emmanuel Macron si sono riuniti alle 08,30 a Ver-sur-Mer dove hanno posato assieme la prima pietra di un memoriale per i soldati britannici che morirono su questa spiaggia per liberare l’Europa dal nazismo. Per la May si tratta dell’ultima cerimonia ufficiale prima delle sue dimissioni che scatteranno domani. La premier britannica ha ringraziato i ragazzi di quella “generazione speciale”, il “sacrificio” di chi “fece il proprio dovere”, di quei soldati a cui, ha detto poi il presidente francese “dobbiamo la nostra libertà”. May e Macron si sono diretti poi a Bayeux per un servizio religioso ecumenico nella cattedrale, cui partecipano il principe Carlo e Camilla. Con loro ci sono 300 veterani britannici, tutti ultranovantenni, che hanno ripetuto per l’occasione la traversata, partendo da Portsmouth, dove ieri erano iniziate le cerimonie. Due di loro – Harry Read, 95 anni, e John Hutton, 94 – sono atterrati ieri col paracadute.

Successivamente il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Macron hanno reso insieme omaggio ai caduti nel cimitero di guerra americano di Omaha beach, dove riposano 2mila soldati. Con loro anche le mogli Melania e Brigitte. I due presidenti hanno avuto  poi un breve incontro bilaterale, seguito da un pranzo a Caen, città che fu distrutta dai bombardamenti durante l’avanzata alleata all’interno della Francia. Nel pomeriggio ci sarà una cerimonia a Juno Beach, dove sbarcarono i soldati canadesi, cui partecipa il presidente del Canada, Justin Trudeau. Macro ha ricordato dal canto suo i francesi del commando Kieffer che parteciparono allo sbarco, con un omaggio nella località di Collevile-Montgomery. Le cerimonie di oggi , riferisce Le Figaro, coinvolgono più di 3omila persone. Fra loro circa 480 veterani. Oltre ai 300 britannici, vi sono 140 americani, una quarantina di canadesi e almeno un francese. Il 6 giugno del 1944, nel più grande sbarco della storia, ben 156.177 soldati arrivarono sulle spiagge della Normandia. Fra loro vi furono 10.470 morti, feriti e dispersi. Da parte tedesca vi erano 150mila soldati dispiegati in Normandia, ma solo 50mila nella zona dello sbarco.

Gli Stati Uniti “non sono mai così grandi come quando combattono per la libertà degli altri”ha rilevato poi Macron rivolgendosi a Donald Trump durante la cerimonia per il 75esimo anniversario del D-Day nel cimitero militare americano in Normandia. Ricordando “l’incredibile coraggio” dei militari americani che parteciparono allo sbarco, il presidente francese ha detto che “non avevano altra guida che la causa che sapevano essere più importante di ogni cosa: la libertà e la democrazia”. “Giovani americani sono morti qui – ha aggiunto – sono morti per il loro Paese e la libertà del mondo. Francesi sono morti sulle stesse spiagge per la liberazione del loro Paese. E sapevano che la loro nazione – ha concluso – una volta completata la missione, avrebbe riscoperto la sua tradizione di libertà”. Trump ha risposto dicendo che “siete la gloria di questa nazione e vi diciamo grazie dal profondo dei nostri cuori”. Così Trump si è rivolto ai veterani del D-Day durante la cerimonia al Cimitero americano in Normandia. Poi, rivolto agli “amici e partner” dell’America, il presidente Usa ha affermato che la loro alleanza “è stata forgiata nel caldo della battaglia, messa alla prova durante le vicende della guerra, e confermata nella benedizione della pace. Il nostro legame – ha aggiunto – è indistruttibile”. I militari Usa che hanno combattuto in Normandia, ha proseguito il presidente, “hanno combattuto non per il controllo o la dominazione, ma per la libertà, la democrazia e l’auto determinazione”. Quei soldati, ha concluso, “furono sostenuti dalla fiducia che l’America può fare qualsiasi cosa, perché è una nazione nobile, con un popolo virtuoso, che prega un Dio giusto”.

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