Toninelli sprofonda nella vergogna. Umiliato in Veneto sulle navi: «Era nel panico»

4 Giu 2019 14:20 - di Guglielmo Federici

Imbarazzante Toninelli. Un racconto allucinante ai limiti dell’incredibile. La figuraccia che gli fa  fare l’assessore alle infrastrutture della Regione del Veneto, Elisa De Berti, è di quelle che dovrebbero indurre il ministro a sprofondare per la vergogna. «Mi sento in dovere di intervenire a causa delle imbarazzanti dichiarazioni del ministro Toninelli riguardanti la questione “grandi navi” rilasciate oggi a Radio 24 – spiega la De Berti –  Ma trovo giusto intervenire anche per dire che se il Ministro ha, come dice, una soluzione rapida la esponga subito all’istante; fino ad ora non è riuscito a convocare nemmeno un “Comitatone”, l’unica sede che decide davvero qualcosa. Questa di Venezia non è una vicenda come il ponte Morandi di Genova dove c’era un concessionario. È un anno che Toninelli è ministro, purtroppo questo incidente cade giusto nell’anniversario. Consigliamo un modo ben diverso e migliore per lasciare un ricordo della data: dare subito una soluzione al problema ‘grandi navi’».

L’assessore inchioda Toninelli

Sono parole di fuoco. L’Assessore interviene sull’incidente occorso a Venezia tra una nave da crociera e il battello, le cui immagini hanno fatto il giro del mondo. Ma della problematica Toninelli non si è mai occupato. Il racconto dell’assessore è illluminante e umiliante. «Di riunioni tecniche, e nell’aggettivo c’è il motivo per cui il presidente aveva delegato me a partecipare, se ne è svolta soltanto una – prosegue l’Assessore – e, a questo punto, vale la pena raccontarne anche il patetico svolgimento, visto che il ministro ha voluto portare a livelli così bassi i rapporti istituzionali, umani, politici e anche tecnici. Una riunione, alla quale il signor Ministro è arrivato con oltre un’ora di ritardo e a tutti i partecipanti è apparso chiaro che il titolare del dicastero sapesse assai poco della questione, lasciandoci a visibilmente stupiti visto che quello era l’unico incontro che il Ministro era stato in grado di organizzare».  Insomma, un Toninelli disinteressato e impreparato, mai consapevole di un problema molto serio.

Riunione allucinante: «Toninelli nel panico»

Questa riunione rocambolesca è raccontata nei dettagli: «Si è tenuta il 19 febbraio al Ministero dei Trasporti – prosegue De Berti – Il ministro Toninelli è arrivato con un’ora di ritardo, chiedendoci se avevamo già finito. Alla nostra risposta che stavamo aspettando lui per iniziare la riunione è entrato nel panico, non si è nemmeno seduto davanti a noi per attendere, invece, i tecnici facendo intuire che da solo non sapeva da che parte iniziare. All’arrivo dei tecnici è arrivato anche l’avvocato Colonna, una componente del suo staff. Quest’ultima ha cominciato a parlare, soltanto lei, tanto che il sindaco Brugnaro ha cominciato sarcasticamente a chiedere chi fosse. Visto, però, che, pur alla presenza del Ministro, era l’unico interlocutore che avevamo, il primo cittadino ha proseguito a interloquire soltanto con la collaboratrice».

«Toninelli ancora pensa ai “costi-benefici”»

Non finisce qui l’inverosimile figura di Toninelli: «In tutta questa situazione imbarazzante – aggiunge la De Berti –  il ministro Toninelli si è limitato a darci una lettera puramente tecnica che voleva condividere con noi per mandarla al presidente dell’Autorità di sistema portuale, in cui gli chiedeva di fare uno studio di fattibilità tecnica ed economica sui tre progetti riguardanti Malamocco, il Lido e Chioggia, comprendente anche la richiesta di una pagina di approfondimenti. A questo punto il sindaco Brugnaro ha contestato che non aveva senso essere stati convocati a Roma per una cosa simile, mentre Regione e Comune peroravano la necessità di provvedere celermente all’allontanamento immediato delle grandi navi dal Bacino di San Marco e allo scavo del canale Vittorio Emanuele; questo pur in attesa degli approfondimenti sulle tre ipotesi che, però, avrebbero richiesto tempi troppo lunghi». «Cosa ha risposto il ministro»? « Ha risposto che la soluzione celere era da ritrovare nei tre progetti, che tutto poteva essere fatto velocemente e sul canale Vittorio Emanuele ha solo glissato. E torniamo così al vecchio mantra del rapporto «“costi-benefici” buono per ogni occasione». Un racconto umiliante, per Toninelli sarebbe meglio sotterrarsi…

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