Toti lancia l’ultimatum al Cav: «Voglio risposte concrete, basta perdite di tempo»
Non è soddisfatto, Giovanni Toti. La riunione a Palazzo Grazioli gli ha lasciato l’amaro in bocca. Berlusconi ha ribadito di essere lui a decidere. E ha frenato sulle primarie. Non ci sta, Toti. E lancia l’ultimatum: «Occorre una data del Congresso nazionale di Forza Italia, regole certe che portino alle primarie. Servono risposte concrete entro la manifestazione del 6 luglio o altrimenti non si va da nessuna parte. E si perde solo tempo», afferma senza mezzi termini. «Abbiamo fatto un passo avanti e due indietro, così la rivoluzione tanto annunciata è finita prima di cominciare», aggiunge.
Scintille tra Toti e Micciché
Nel corso del vertice ci sono state scintille tra Toti e Gianfranco Micciché. Ad aprire il dibattito, raccontano, sarebbe stato il coordinatore regionale di Fi in Lombardia Massimiliano Salini. Nei giorni scorsi aveva criticato il ticket Toti-Carfagna di convocare riunioni operative solo via Facebook. Anche stavolta Salini ha rivendicato il diritto a prendere decisioni e a non “congelare” il lavoro fino a dicembre. Nel suo intervento Toti ha invece ribadito la necessità di rinnovare il partito, accettando la sfida di chiunque. Si è messo in gioco in prima persona: «Sono pronto a incrociare le lame, la competizione sia sulle idee». Pronto ad accogliere il guanto di sfida Gianfranco Micciché: «Caro Giovanni, le ultime elezioni hanno dimostrato che chi conta sono solo i coordinatori, quindi, tu non puoi congelare niente, perché i coordinatori sono di nomina del presidente». In particolare, il commissario regionale in Sicilia avrebbe rivendicato la leadership di Berlusconi: «Il nostro presidente ha dimostrato di valere l’8% da solo. E noi non siamo stati capaci come partito di dargli una mano».