Tria ottimista sulla procedura d’infrazione ma i soldi per la flat tax restano un mistero

25 Giu 2019 13:29 - di Redazione

Sui negoziati con la Commissione europea per evitare la procedura sui conti pubblici “non vedo ostacoli per un accordo”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria al seminario organizzato dall’Università di Tor Vergata a Villa Mondragone “Capitalism, global change and sustainable development. The future of globalization”. «Per un’economia a crescita zero il target di deficit al 2,1% per l’anno in corso rappresenta una politica fiscale più che prudente e stiamo andando verso questo livello di deficit -sottolinea – grazie a una gestione delle finanze pubbliche prudente anche se noi stiamo attuando le politiche sociali programmate con l’ultima legge di bilancio».

L’ottimismo di Tria sulla diminuzione del debito

Per il futuro l’idea, aggiunge “è quella di tenere il deficit basso e continuare con l’obiettivo di diminuzione del debito non attraverso l’innalzamento delle tasse ma attraverso più basse spese correnti: questo è il nostro impegno verso il Parlamento e stiamo lavorando per soddisfare questo mandato con la prossima legge di bilancio”. Sulla base di questo, conclude, “io credo che l’Italia sia sostanzialmente in linea con le regole di bilancio europee e per questa ragione sono ottimista su una buona soluzione sulla procedura”. Poi, rispondendo a una domanda sulla possibilità di fare seguito al taglio delle tasse chiesto dal vicepremier Matteo Salvini, Tria spiega: «Si sta vedendo tutto quanto, certamente fa parte dei nostri obiettivi». Ma riferimenti a dove prendere i soldi per la flat tax non ce ne sono, neanche vaghi e generici.

Nessuna certezza sul mancato aumento dell’Iva

«Il Parlamento ha chiesto di mantenere un livello contenuto di deficit non attraverso aumento tasse ma attraverso tagli spesa. Per il 2020 il Parlamento ha approvato obiettivi di deficit contenuti nel Def ed ha chiesto al governo di evitare, con misure alternative, l’aumento delle tasse e noi stiamo lavorando in questa direzione», sottolinea Tria. Quanto al rischio di aumenti Iva, il ministro aggiunge: «L’aumento dell’Iva per l’anno prossimo fa parte dell’attuale legge dello stato. Stiamo lavorando per evitarlo. In questo assestamento – spiega ancora Tria – possiamo registrare, dopo il controllo della Corte dei conti, come la nostra politica di bilancio molto prudente ci sta portando in modo naturale entro livelli di sicurezza del deficit e non c’è bisogno di tagliare nulla dei programmi di spesa già approvati”. Nel ricordare che la legge di assestamento si approva per legge entro il 30 giugno, Tria ha sottolineato che il calo del deficit è legato al fatto che “stanno andando meglio le entrate e ci sono minori uscite in base ai programmi di spesa approvati“. I programmi di spesa, prosegue, “vengono fatti in base a previsioni di spesa che questo governo ha fatto in modo molto prudente. Spesso si approvano leggi con previsioni di spesa inferiore a quello che sarà, noi abbiamo fatto un po’ il contrario». Su capitolo quota 100 e reddito di cittadinanza, invece, spiega: «Adesso stiamo vedendo in che modo dimostrare alla Commissione europea che questi risparmi esistono. I dati del primo semestre e le previsioni del secondo ci dicono che la spesa sarà sostanzialmente inferiore».

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