Trump e Putin, sicuri che siano così diversi? Ne parlano Sangiuliano, Vattani, Fontana
Dazi, black list, sanzioni, reciproche accuse. Non è più la guerra fredda, ma certo tra Usa e Russia una “guerra” esiste ancora. O, forse, di nuovo. Perché è stato nello scontro tra due personalità come quella di Donald Trump e Vladimir Putin che le diffidenze si sono fatte crisi diplomatica permanente. Eppure i due sono meno distanti di quanto sembri. Come e perché le loro personalità possano essere affiancate e, per certi versi, perfino investigate come un unico fenomeno sarà l’argomento dell’incontro “Trump e Putin: la nuova geopolitica globale”, organizzato al Circolo degli Esteri per mercoledì 12 giugno alle 19. Un appuntamento che prende spunto dalle biografie dei due leader scritte dal direttore del Tg2 Gennaro Sangiuliano: Putin, vita di uno Zar e Trump, vita di un presidente contro tutti (entrambi editi da Mondadori).
I “gemelli diversi” Trump e Putin
Al confronto, oltre a Sangiuliano, interverranno il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, e l’ambasciatore Umberto Vattani, presidente della Venice international university, moderati dal giornalista del Tg1, Marco Frittella. «Nella profonda diversità del loro carattere e delle loro biografie, Trump e Putin sono accomunati dal fatto di rappresentare entrambi una risposta alla globalizzazione e a una certa disgregazione morale del nostro tempo», si legge nella presentazione dell’appuntamento in via dell’Acqua Acetosa, 42, a Roma.
Contro il politicamente corretto
«Trump non è un raffinato cultore della “rivoluzione conservatrice”, ma sa parlare alla pancia dell’America, a cui ha dato successi economici. Putin ha ridato orgoglio e prestigio alla Russia. I due presidenti sono un tentativo di rispondere alla dissoluzione delle identità nel magma cosmopolitico, una rivendicazione di democrazia rispetto a quella che viene definita la de-sovranizzazione della politica, una valida opposizione alla “dittatura del politicamente corretto”».