Vauro fa proprio accapponare la pelle: neanche l’agonia di Camilleri è rispettata

19 Giu 2019 15:00 - di Carmine Crocco

Non risparmia nessuno la furia di Vauro. Pur di colpire i suoi bersagli polemici, il vignettista principe dell’ultrasinistra più becera non esita a coinvolgere situazioni e personaggi che dovrebbero essere lasciati fuori dalla polemica politica. Come il dramma dello scrittore Andrea Camilleri, che da lunedì giace privo coscienza nel reparto di rianimazione all’ospedale Santo Spirito di Roma. Neanche davanti alle gravissime condizioni di salute del “padre” di Montalbano si ferma il Vauro furioso. Ecco la sua ultima vignetta  per l'”Aria che tira” su La7: «Di Camilleri rimarranno i grandi romanzi… di Salvini qualche tweet». A parte il fatto che non si vede proprio dove sia la spiritosaggine in una simile battuta, a parte questo, il sulfureo disegnatore che piace tanto ai compagni di ogni risma avrebbe fatto meglio a lasciar perdere il paragone tra lo scrittore agonizzante e il leader della Lega. L’angoscia, generale e trasversale,  per le condizioni di Camilleri, unitamente alla stima che circonda il romanziere siciliano, non dovrebbero essere utilizzate per attaccare né Salvini né qualsiasi altro personaggio pubblico. È una questione di buon gusto e di pudore. Non tutti sanno però che significano queste parole. Come il caso Vauro e quello dei suoi fan insegnano.

Commenti

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  • Gridi gaetano 20 Giugno 2019

    Vario e’ come tutti i rompi dei nostri paesi. Avvezzo a denigrare il prossimo perche’ non ha altri elementi di giudizio su cui ragionare ed e’ costitutivamente malvagio e negativo. Queste caratteristiche sono state coltivate dal compagni come pregi da distribuire ai nemici. Con il tempo le negativita’ hanno preso il sopravvento sulla matrice umana per cui lui ragiona alla lotti e ritiene che ” lui e’ lui e gli altri non sono un ca..o”. E’ PRONTO per la dipartita anche perche’ non e’ mai stato tra gli uomini.