Venezia, Rampelli: «Il caso Schettino non ha insegnato nulla?». E presenta un esposto
«Dall’incidente dell’isola del Giglio sono trascorsi ben 7 anni, e da allora dovrebbe essere diventato chiaro a tutti che le navi da crociera non possono entrare in piazza San Marco né per attraccare né per fare l’inchino, eppure è accaduto ancora. A Venezia si stanno violando un sistema ambientale e monumentale tra i più belli e fragili del mondo e i nostri governi tergiversano, incagliati su cavilli burocratici che rischiano di essere rimossi in fretta e furia solo dopo che ci è scappato il morto o che è venuto giù un campanile». Lo dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fratelli d’Italia.
Rampelli: l’incolumità delle persone non va messa a repentaglio
«Ci domandiamo – afferma Rampelli – per quale motivo non sia diventato operativo un progetto che scongiuri incidenti come quello avvenuto a Venezia, dove è stata messa a repentaglio l’incolumità di cittadini e turisti, dove un’avaria ai motori più grave avrebbe potuto spiaggiare la nave Msc nella piazza più caratteristica dell’intero pianeta. Va aggiornata la normativa sui fanghi tossici perché è inammissibile bloccare decine e decine di porti italiani, rendendo impossibili i dragaggi per tutelare la fauna e la flora ittiche, ma facendo quotidianamente rischiare la vita umana ostacolando ogni progetto di adeguamento».
«Accertare le responsabilità»
«A fronte di un’eventuale violazione di tale norma è lampante che si stanno violando altre leggi e non si capisce chi abbia deciso di proseguire in questa malsana consuetudine e a beneficio di quale interesse. È quanto cercherò di accertare presentando un esposto alla Procura della Repubblica. Dopo la tragedia dell’isola del Giglio e il drammatico episodio imputato al comandante Schettino è chiaro a tutti cosa possa accadere a Venezia. Perché si vuole attendere la disgrazia, perché anche il governo attuale è fermo?», conclude Rampelli.